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ESCLUSIVA TJ - Alessandro Birindelli: "Supercoppa, giusto giocare in Arabia. Grande divario tra Juve e Milan, per i rossoneri un vantaggio giocare senza Higuain. Su Dybala e il 2003..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 16 gennaio 2019, 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Alessandro Birindelli: "Supercoppa, giusto giocare in Arabia. Grande divario tra Juve e Milan, per i rossoneri un vantaggio giocare senza Higuain. Su Dybala e il 2003..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero, Alessandro Birindelli, per parlare dell'imminente sfida di Supercoppa contro il Milan e non solo:

Se ti dico Juventus-Milan, che ricordi di Supercoppa ti vengono in mente?

"Inevitabilmente ripenso alla sfida del 2003, è stata una esperienza bellissima perché siamo andati giocare a New York che è una città magnifica. Avevamo tanta voglia di riprendere poiché a maggio, purtroppo, il Milan ci aveva battuti nella finale di Champions. E quella è stata una delle più belle annate che io ricordi, eravamo stati in grado di eliminare squadre blasonate come il Deportivo, il Barcellona, il Real dei 'Galacticos' e avevamo fatto un percorso stupendo che ci aveva visti trionfare in campionato".

Tutti ricordano quella cavalcata: il primo girone vinto agevolmente, il secondo in cui fu decisivo il gol di Tudor per qualificarsi ai danni di Deportivo e Basilea, il gol di Zalayeta al Camp Nou e quello di Del Piero nella pazzesca rimonta ai danni del Real.

"Sì, quello era l'anno per vincere quella benedetta coppa ma purtroppo è andata come avevamo sperato. Quella Supercoppa è stata una partita abbastanza strana, avevamo giocato su un campo appoggiato ad un manto completamente sintetico. L'erba era disastrosa, ma in poco tempo riuscirono a fare un miracolo. Ricordo un'atmosfera bellissima sugli spalti e una vittoria bellissima per noi".

Ricordo che in quella tournée americana non avevate brillato più di tanto.

"Esatto, il Manchester United ci aveva battuti 4-1 in un match completamente disastroso. E qualche giorno prima, avevamo pareggiato 2-2 contro il Barcellona e ci eravamo arresi soltanto ai calci di rigore. Avevamo cambiato anche la struttura per via di diverse problematiche che ci impediva di fare l'allenamento. Però, ad anni di distanza, tutto questo è passato decisamente in secondo piano in virtù del trofeo vinto".

L'anno prima andaste a Tripoli, in Libia, a giocare la Supercoppa contro il Parma. Ricordi che ci fu la stessa indignazione e lo stesso clamore mediatico di oggi attorno a quella sfida?

"L'unica volta in cui siamo stati costretti ad andare a giocare una partita fu in Turchia per il caso Öcalan (nel 1998 ndr), nessuno voleva che la Juventus partisse per Istanbul ed invece tutti siamo andati con dubbi, angosce ed ansie. In Libia, invece, ricordo una partita bellissima in cui non ci furono polemiche. Avevamo legami di sponsorizzazione con Gheddafi perché faceva parte del cda bianconero, era stata presa questa decisione affinché vennero accontentate tutte le due squadre. Per le società, disputare la partita in Libia molto importante per gli introiti derivanti e per l'operazione di marketing che ne derivava. Però non capisco davvero una cosa di tutta questa vicenda".

Prego.

"Sono mesi che tutti conosciamo la verità, ovvero che Juventus e Milan si affronteranno il 16 gennaio in Arabia. Fino a dieci giorni fa, non avevo mai sentito polemiche attorno a questa Supercoppa. E' giusto farla, ma fino ad un certo punto: ritengo sia banale tutta questa indignazione e questo dibattito che ne è scaturito. Stiamo cadendo nel ridicolo. L'idea di giocare all'estero nasce solo per accontentare il Dio denaro, perché in Italia non arrivano le stesse somme dagli sponsor. Entrambe le società si sono accordate perché hanno un guadagno, è normale ed è giusto così. Anche per una finale di Coppa Italia, a mio parere, sarebbe lo stesso".

Insomma, riportandoti al campo: Juventus-Milan che partita sarà?

"E' sempre una sfida affascinante e prestigiosa, quando si gioca una partita secca è difficile fare il pronostico. Il divario tra le due squadre esiste, la Juve ha più conoscenza dei propri mezzi, è superiore come organico e ha più esperienza ma stasera questi valori si azzereranno tutti".

Quasi sempre, Juventus-Milan in partita secca finisce ai calci di rigore: meglio Szczesny o Donnarumma come pararigori?

"Sarò secco: meglio Szczesny, lo vedo più decisivo rispetto al suo collega rossonero".

E Higuain potrebbe anche non giocare questa sfida. Quanto perderebbe il Milan dalla sua possibile assenza?

"Se parliamo dell'Higuain visto nell'ultimo periodo, penso che il Milan ne può trarre addirittura vantaggio perché Cutrone può essere capace di dare quel brio, quella voglia, quella rabbia in più che il 'Pipita', nelle ultime sfide, non ha dimostrato. E' andato sempre più calando, può starci un po' di appannamento e Gattuso dovrà prendere in considerazione ogni aspetto che non riguarda soltanto l'aspetto tecnico".

Dal lato bianconero, invece, si sta creando discussione attorno a Paulo Dybala. Potrebbe essere la sua partita?

"Si è adattato e si è calato in un ruolo che può essere soltanto un beneficio in più per il suo percorso professionale, lui è ancora giovane e ha bisogno di esperienza per esplorare - dal punto di vista tecnico e tattico - la nuova posizione affibbiata da Allegri. Paulo sta cogliendo a pieno questa chance, è vero che è più lontano della porta ma non sta facendo male. Non lo si giudica soltanto sotto questo aspetto".

Viene criticato proprio per questo.

"Credo che un giusto termine di paragone sia il seguente: quanti gol ha fatto la Juventus di Allegri, in totale, quest'anno? Ne ha segnati più o meno dell'anno scorso? In base a questo possiamo avere un'idea, perché se i numeri sono superiori significa che sta facendo un gran lavoro altrimenti sta facendo male. In un futuro, a mio parere, questo bagaglio tecnico può essere utile a Dybala per risolvere definitivamente le partite".

Avrai sentito parlare di un possibile prestito a Bologna di Spinazzola a fronte di un acquisto di Emerson Palmieri, che al momento è soltanto un'idea nel caso in cui dovesse partire l'ex atalantino. Quanto converrebbe un'operazione del genere?

"E' un'operazione che può essere anche giusta, ma non sappiamo quali siano i rapporti tra la Juventus e Spinazzola e non siamo all'interno dell'ambiente per conoscere la volontà della dirigenza. Magari c'è grande interesse per mandarlo a giocare proprio per garantirgli più continuità. Emerson Palmieri è un buon giocatore, ma ritengo che per migliorare questa rosa occorrono quei giocatori che possano farti fare un ulteriore salto di qualità che ti fanno vincere subito".

Un giocatore alla Isco insomma.

"E'' da cinque anni che lo sponsorizzo (sorride ndr), ma all'epoca il potere economico della Juventus non era quello attuale. Non giocava tantissimo con Ancelotti, non era preso tantissimo in considerazione ed era all'inizio del suo ciclo vincente al Real. All'epoca sostenevo che acquistare lui o Hazard sarebbe stato l'ideale per cambiare le sorti di un incontro".

Si ringrazia Alessandro Birindelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.