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ESCLUSIVA TJ - Jürgen Kohler: "Questa Juve più difensiva della mia, con l'Atletico nessuna paura. Allegri mix tra Lippi e Trap, Dybala andrà via. Su Khedira e Can..."
sabato 16 febbraio 2019, 11:24Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

ESCLUSIVA TJ - Jürgen Kohler: "Questa Juve più difensiva della mia, con l'Atletico nessuna paura. Allegri mix tra Lippi e Trap, Dybala andrà via. Su Khedira e Can..."

"Sì, seguo sempre la Juventus. E' un po' parte di me, sono rimasto molto legato a questi colori. Per me è stato un periodo fantastico quello che ho vissuto a Torino e i tifosi bianconeri sono sempre nel mio cuore". Pensieri e parole firmati Jürgen Kohler, un po' emozionato dall'altro lato della cornetta mentre ricorda con piacere i momenti trascorsi con la maglia della Juventus. La nostra redazione lo ha contattato, telefonicamente, in esclusiva, per parlare non soltanto della sfida con l'Atletico ma anche di altri differenti tematiche:

L'ultima vittoria con il Frosinone ha accentuato il dominio italiano della Juventus, che è solida e arcigna come lo sono le squadre tedesche. Condividi questa analisi?

"Sì, un po' ricorda questo aspetto. Ci sono giocatori di fisicità e di tecnica, c'è grande individualità ma anche spirito di squadra".

La stagione della Juventus, in Italia, a parte la battuta d'arresto in Coppa Italia è stata sino ad ora perfetta. Credi che il campionato sia già terminato?

"La Juventus, a questo punto della stagione, ha tanti punti di vantaggio sul Napoli ed è saldamente in prima posizione. La logica dice che vincerà nuovamente il campionato italiano, sarà l'ottavo titolo consecutivo".

Il dominio Juve assomiglia a quello che è solito fare il Bayern in Bundesliga, che invece quest'anno sta vivendo un'annata particolare.

"Ormai vincono sempre i bianconeri, il loro dominio è costante in Italia. Così come il Bayern in Bundesliga, anche se quest'anno in testa c'è il Borussia Dortmund. Sono anni che queste due squadre vincono senza che nessuno riesca a batterle. Questo non è bello. A mio parere, in generale, ci vorrebbero dei campionati più avvincenti".

Parlando di Champions League, come vedi la sfida con l'Atletico?

"La Juventus, innanzitutto, non deve avere paura di nessuno. Saranno due gare molto intense e combattute, entrambe le squadre hanno degli ottimi giocatori abituati a certi palcoscenici e con grande esperienza. Penso che non ci sia una vera e propria favorita, saranno i piccoli dettagli a far la differenza per il passaggio del turno".

Un'arma importante dei bianconeri potrebbe essere Cristiano Ronaldo, lui che ha vinto quattro delle ultime cinque Champions League.

"Sì, potrebbe essere proprio il portoghese. Ronaldo si è ambientato bene all'interno di questa squadra, ha già segnato tanti gol e credo avrà voglia di continuare seguendo questa scia. E' stato acquistato per far vincere la Champions League ai suoi tifosi".

In caso di eliminazione contro l'Atletico Madrid, credi sia giusto parlare di fallimento europeo?

"Credo sia giusto parlare di passo indietro, lo sarebbe sicuramente. Quest'anno, la Juventus è una delle candidate a vincere questa competizione e deve arrivare almeno in semifinale visto che il campionato, ormai, è già assicurato".

Magari sarai presente proprio al ritorno. Ci sarà mai possibilità di vederti allo Stadium?

"Sì, ho intenzione di andarla a vedere proprio a Torino ma non so se sarà contro l'Atletico. Vorrei tanto portare fortuna a questa squadra".

Ieri sono tornati dal primo minuto Bonucci e Chiellini, due totem della Juventus e dell'Italia calcistica. Quale è la tua opinione su di loro?

"Sono due difensori che mi piacciono molto, adoro molto guardare le loro prestazioni. Visto che hanno superato i trent'anni, la Juventus dovrebbe iniziare ad acquistare giocatori più giovani. Servirebbe molto per la fase di rinnovamento della retroguardia, nonostante sia già presente in tal senso Rugani. I bianconeri hanno un taglio obsoleto da 'Vecchia Signora' (sorride ndr)".

Khedira si è ripreso la Juventus, Emre Can sta crescendo sempre di più. Quali prospettive intravedi, in questa stagione, per i tuoi due connazionali?

"Sono entrambi degli ottimi giocatori, anche se alcune volte giocano per loro e non per la squadra. Khedira si è davvero ambientato bene ed Emre Can è ancora molto giovane, ha venticinque anni e ha l'occasione di diventare un top player per questa squadra. Ma dovrà impegnarsi tantissimo per riuscirci, visto che indossa la maglia della miglior squadra del mondo".

In estate, il primo rinforzo si chiama Aaron Ramsey. Che cosa ne pensi delle sue qualità?

"Ramsey è un buon giocatore, ma bisognerà vedere se confermerà le aspettative che la società ha riposto in lui. Il mio pensiero è che questa squadra debba acquistare ancora qualche grande campione nella prossima sessione estiva di calciomercato".

E ci sarà il rischio che qualche top player partirà? Ti faccio un nome ed un cognome: Paulo Dybala.

"Sarò deciso nella risposta: io credo che andrà via. Ma non conosco la sua destinazione".

Un tuo giudizio su Massimiliano Allegri, spesso molto accostato a due allenatori che tu conosci molto bene.

"Penso di sapere quali (sorride ndr). Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi sono stati entrambi degli allenatori molto buoni e vincenti, a questi aggiungerei anche Fabio Capello che nella mia esperienza italiana l'ho affrontato quando era alla guida del Milan. Allegri è sicuramente un mix dei primi due: è duro come Lippi e un gentleman come Trapattoni".

Quale Juve giocava meglio: questa o la tua?

"La mia squadra giocava un bel calcio, quasi totale. Nel 4-3-3 che schierava Lippi c'erano grandi interpreti offensivi come Vialli, Ravanelli, Del Piero, Baggio. Questa, invece, è una formazione che preferisce ripartire e contrattaccare. Pensa un po' più a difendere".

Come mai decidesti di andare via dalla Juventus?

"Per motivi familiari accettai il trasferimento al Borussia Dortmund perché mia moglie volle tornare a casa. La accontentai poiché tornare in Germania era ciò che più desiderava in quel momento. Onestamente, però, sarei rimasto molto volentieri alla Juventus perché stavo davvero bene. Era super piacevole (sorride ndr)".

E il destino ha voluto che tu ed altri giocatori arrivati dalla Juventus come Stefan Reuter, Andreas Möller, Julio Cesar e Paulo Sousa vinceste la Champions League proprio contro la Juventus nella finale del 1997. La si può chiamare rivincita?

"No, festeggiai anche con indosso la sciarpa della Juve in segno di affetto (sorride ndr). Non era importante l'avversario da battere, poteva essere la Juve così come il Barcellona o il Real Madrid. Arrivati a quel punto, per noi vincere il trofeo era diventato obbligatorio. E ci riuscimmo".

Si ringrazia Jürgen Kohler per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.