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ESCLUSIVA TJ - Stefano Tonut: "Mentalità Juve uguale a quella del mio club, Del Piero e Buffon i miei idoli. Dybala? Potrebbe fare il playmaker nel basket"
giovedì 14 maggio 2020, 14:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com
fonte twitter.com/SteveBucket7/

ESCLUSIVA TJ - Stefano Tonut: "Mentalità Juve uguale a quella del mio club, Del Piero e Buffon i miei idoli. Dybala? Potrebbe fare il playmaker nel basket"

Figlio d'arte, visto che anche suo padre è stato un importante cestista, a casa Tonut oltre alla comune passione per il basket c'è quella per la Juventus. Un grande amore, questo, che ha portato la guardia di Reyer Venezia ad incontrare Paulo Dybala allo "Stadium" al termine di un derby d'Italia vinto in quell'occasione dai bianconeri. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, Stefano Tonut, per parlare della sua passione per la Juve e non solo:

Come nasce la tua passione per questi colori?

"Sono stato un po' trascinato da mio padre, anche lui juventino, un po' dai campionissimi che hanno vestito questa maglia. I miei idoli sono sempre stati Buffon e Del Piero, sono quelli con cui sono cresciuto davanti al televisore. Piacciono tantissimo anche al mio papà, lui però chiaramente ha sempre avuto una passione anche per quelli della sua epoca come Platini. Avevo la maglia bianconera di 'Pinturicchio' e mia sorella quella rosa di Buffon, mi piacerebbe ritrovarla perché quella è un bellissimo ricordo".

Un po' come tutti, il tuo idolo era Alex Del Piero.

"Sì, Del Piero tra l'altro ho avuto la fortuna di conoscerlo a Torino con la nazionale durante il pre-olimpico. E' stato soltanto uno scambio di chiacchiere, ma è stato molto importante per me. In generale sono abbastanza legato alla Juve, in questi anni ho incontrato Allegri - anche se mio padre lo conosce meglio per lo splendido rapporto di amicizia che hanno - e Paulo Dybala".

Il 13 maggio di otto anni fa, Del Piero vestiva la gloriosa maglia della "Signora" per l'ultima volta nella sua carriera. Lui e Buffon sono stati fonti di ispirazione per lo sportivo che sei oggi?

"Sicuramente mi hanno ispirato sotto il livello della serietà e della professionalità, erano esempi sia dentro che fuori al rettangolo di gioco. Pur non avendo praticato il tuo sport, li ho molto guardati sotto diversi aspetti. Anche perché ho sempre guardato il contesto, come ad esempio la reazione ad una sconfitta o un loro comportamento, piuttosto che un singolo gesto tecnico in campo".

C'è un giocatore della Juventus di oggi che ti piacerebbe vedere giocare a basket?

"E' difficile trovare dei calciatori che possano adattarsi al basket, mi riferisco a livello di caratteristiche e fisico. Uno di questi chiaramente è Cristiano Ronaldo, ma Paulo Dybala potrebbe essere un playmaker e fare il regista. Non è altissimo, ma in quel ruolo serve l'intelligenza. E lui la possiede".

Lo stesso Dybala che hai conosciuto a febbraio di tre anni fa, in una notte importante allo Stadium dove la Juve sconfisse l'Inter.

"L'ho conosciuto personalmente in occasione di quella serata, purtroppo è stato difficile incontrarsi nuovamente per via dei tanti impegni di lavoro che entrambi possediamo. Però ho avuto la fortuna di andarlo a vedere quel week-end di febbraio, ci siamo scambiati le nostre maglie anche perché a lui piace collezionarle. L'unica pecca è che non siamo rimasti a lungo, siamo dovuti ritornare subito verso le nostre abitazioni".

Ovviamente hai scelto un altro sport, ma ti saresti visto bene a calcio?

"La verità è che mi sarebbe piaciuto, per due anni ho praticato sia la pallacanestro che il calcio. Onestamente possiedo ancora dei bellissimi ricordi, giocavo in attacco e mi divertivo a far gol. I miei ex allenatori mi raccontano che mi esprimevo molto bene, mi sarebbe piaciuto ma poi ho scelto un'altra strada e fortunatamente sta andando tutto bene. Forse in un'altra vita, chissà (sorride ndr)".

A tuo parere, ci sono uguaglianze tra il calcio e il basket?

"Così come tutti gli altri sport di squadra, la più grande somiglianza è il gioco di squadra. Ricordo che chiesero una domanda simile anche ad Allegri, lui è sempre stato appassionato di questo sport e concordo con la sua opinione quando parlava degli schemi. E' vero, alcuni di questi possono essere adattati anche al calcio. Credo, poi, che ci sia anche lo stesso concetto: il singolo conta, però il risultato lo raggiungi con il collettivo. E' importante fare risultato insieme, fare un percorso insieme, crescere insieme".

Ci sono analogie tra Reyer Venezia e Juventus?

"Io sono cresciuto tantissimo con il mio club, solo con il passare degli anni è stato possibile raggiungere dei grandissimi risultati. Per cui sì, vedo delle analogie con la Juventus e il modo in cui ha iniziato a vincere tutti quegli scudetti di fila. La cosa più difficile è confermarsi negli anni, lo so bene perché noi abbiamo vinto quattro trofei negli ultimi cinque anni. I bianconeri ci riescono anche perché il loro è un ambiente vincente, ci sono grandi persone che mettono il loro ego al secondo piano. Le due società, seppur non dello stesso sport, hanno la stessa mentalità e tante similitudini".

Si ringrazia Stefano Tonut per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.