Chiesa come Dybala, ma epurato un po' prima. Com'è difficile piazzare chi non rinnova
Federico Chiesa oramai non è più nei piani della Juventus. Non c'è rinnovo ponte che tenga, nemmeno a distanza. L'ala vorrebbe anche fare un passo verso il bianconero, ma Thiago Motta lo ha bocciato senza appello e la scadenza contrattuale è sempre più vicina. Fissata fra dodici mesi, con l'agente Fali Ramadani che sta cercando di trovare una soluzione. Senza riuscirci.
Eppure per Chiesa c'è stata una sollevazione popolare, o quasi. Non come Roberto Baggio, ma certo è che fra allenamenti saltati e musi lunghi, con Commisso c'era maretta. Poi sì, la Juventus era riuscita ad acquistarlo, ma con grande fatica. Prima stagione ottima, Europeo vinto, sembrava ci potesse essere una nuova stella nel firmamento. Poi però tutto è cambiato con un infortunio, grave, da cui Chiesa non si è più ripreso, almeno non come prima. Le prestazioni non sono state le stesse, le ambizioni sono addirittura cresciute. Anche dal punto di vista contrattuale, considerate le richieste fatte nei mesi precedenti lo stop alle contrattazioni.
Chiesa non vale 15 milioni? Certo che li vale. Ma la scelta, scomoda, di arrivare a un anno dalla scadenza senza avere la sensazione di voler rinnovare può costare discretamente. La Juventus ha epurato Dybala proprio per questo motivo, arrivando però fino all'inverno prima della scadenza. Stavolta c'è stato un passo, deciso, ben prima. Giuntoli ha una bella gatta da pelare e, almeno per il momento, non ha trovato il modo per farlo. Mancano solo diciassette giorni al gong, con il rischio che per un anno Chiesa rimanga come un separato in casa.