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26 giugno 2011, la storica retrocessione del River Plate. In panchina c'era Passerella
Il 26 giugno del 2011, al Monumental, c'è una partita che cambia il paradigma del calcio argentino. Perché il River Plate, i Millionarios per eccellenza, pareggiano 1-1 contro il Belgrano. Ma è una sconfitta, visto che era lo spareggio per la retrocessione: all'andata i biancorossi avevano perso per 2-0 in casa dei Los Piratas.
La speranza però era l'ultima a morire. Perché la remuntada era nell'aria e al quinto minuto era Mariano Pavone a sbloccare la partita: 1-0 per il River Plate. In panchina c'è Daniel Passarella, cinque partite allenatore del Parma e zero punti. Le occasioni non arrivano, Erik Lamela non si scuote - e sarebbe l'astro nascente - e non viene concesso un rigore che, in tempi di Var, probabilmente sarebbe stato concesso. Così passano i minuti e Farré firma il pari, battendo un Pablo Carrizo che in Italia ricordiamo soprattutto per la sua avventura alla Lazio.
Il rigore per il possibile 2-1 ci sarebbe, ma Mariano Pavone lo sbaglia dopo che Leandro Caruso aveva subito una spinta in area. Parata facile per Olave, il tempo non mancherebbe ma la grinta e lo spirito sì. 65 mila tifosi presenti e qualche scontro nel dopo partita dei tifosi che piangono per la prima (e finora ultima) retrocessione in B.
La speranza però era l'ultima a morire. Perché la remuntada era nell'aria e al quinto minuto era Mariano Pavone a sbloccare la partita: 1-0 per il River Plate. In panchina c'è Daniel Passarella, cinque partite allenatore del Parma e zero punti. Le occasioni non arrivano, Erik Lamela non si scuote - e sarebbe l'astro nascente - e non viene concesso un rigore che, in tempi di Var, probabilmente sarebbe stato concesso. Così passano i minuti e Farré firma il pari, battendo un Pablo Carrizo che in Italia ricordiamo soprattutto per la sua avventura alla Lazio.
Il rigore per il possibile 2-1 ci sarebbe, ma Mariano Pavone lo sbaglia dopo che Leandro Caruso aveva subito una spinta in area. Parata facile per Olave, il tempo non mancherebbe ma la grinta e lo spirito sì. 65 mila tifosi presenti e qualche scontro nel dopo partita dei tifosi che piangono per la prima (e finora ultima) retrocessione in B.
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