
Quello all’Udinese può essere stato l’ultimo gol di Vlahovic allo Stadium
Il lungo abbraccio con Francisco Conceicao al termine di Juventus-Udinese è la fotografia di un futuro lontano dallo Stadium. Sicuramente per il fantasista portoghese, in una delle tante operazioni sotto i riflettori di una stagione che la qualificazione alla prossima Champions League aggiusterebbe solo in parte: arrivato per 7 milioni di euro, più 3 di bonus e con l’ipotesi di riscattarlo a 30 in virtù della clausola presente nel contratto del giocatore con il Porto, Conceiçao tornerà in realtà in Portogallo a fine campionato. Ma anche per Dusan Vlahovic quella di ieri può essere stata, con ottime probabilità, l’ultima partita giocata a Torino da calciatore della Juventus.
1.27 milioni di euro a gol. Fatto in soldoni, il calcolo è questo. Approdato a Torino dalla Fiorentina nel 2022 per 70 milioni di euro - non consideriamo i 10 di bonus e nemmeno gli 11.6 a titolo di contributo di solidarietà e altre voci -, ieri Vlahovic ha segnato la sua rete numero 55 con la maglia della Juventus. A pesare sul suo futuro, più di quello che ha (o non ha) fatto, è il contratto, in scadenza il 30 giugno 2026: oltre 12 milioni di euro, in virtù del meccanismo “a salire” firmato all’epoca, un accordo capestro da cui la Vecchia Signora non è ancora riuscita a divincolarsi.
Senza rinnovo, sarà cessione. Lo scenario più probabile è il secondo, al momento. Le trattative per il prolungamento del contratto, che avrebbe consentito di spalmare lo stipendio su più annualità, non sono mai decollate. Tantissimi i fattori: il rendimento altalenante di Vlahovic, ma pure quello della squadra, i cambi di progetto, pure la circostanza che - a livello puramente economico - il potere contrattuale era tutto nelle mani del giocatore. Che, segnato l’ultimo gol allo Stadium e in attesa di chiudere il campionato a Venezia, in estate potrebbe partire per evitare l’addio a parametro zero nel 2026. La valutazione? Difficilmente la Juventus potrà chiedere al mercato cifre superiori ai 30 milioni di euro, potrebbe accontentarsi anche di qualcosa in più di 20.
1.27 milioni di euro a gol. Fatto in soldoni, il calcolo è questo. Approdato a Torino dalla Fiorentina nel 2022 per 70 milioni di euro - non consideriamo i 10 di bonus e nemmeno gli 11.6 a titolo di contributo di solidarietà e altre voci -, ieri Vlahovic ha segnato la sua rete numero 55 con la maglia della Juventus. A pesare sul suo futuro, più di quello che ha (o non ha) fatto, è il contratto, in scadenza il 30 giugno 2026: oltre 12 milioni di euro, in virtù del meccanismo “a salire” firmato all’epoca, un accordo capestro da cui la Vecchia Signora non è ancora riuscita a divincolarsi.
Senza rinnovo, sarà cessione. Lo scenario più probabile è il secondo, al momento. Le trattative per il prolungamento del contratto, che avrebbe consentito di spalmare lo stipendio su più annualità, non sono mai decollate. Tantissimi i fattori: il rendimento altalenante di Vlahovic, ma pure quello della squadra, i cambi di progetto, pure la circostanza che - a livello puramente economico - il potere contrattuale era tutto nelle mani del giocatore. Che, segnato l’ultimo gol allo Stadium e in attesa di chiudere il campionato a Venezia, in estate potrebbe partire per evitare l’addio a parametro zero nel 2026. La valutazione? Difficilmente la Juventus potrà chiedere al mercato cifre superiori ai 30 milioni di euro, potrebbe accontentarsi anche di qualcosa in più di 20.
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