Il dato che 'scagiona' (in parte) Motta: c'è una Juventus con e una senza Bremer

L'acquisto più importante della Juventus era già in casa. Al netto di quel che è arrivato, di un attacco rivoluzionato, di un centrocampo ancora da rifinire, di un difensore che deve ancora arrivare, di esterni d'attacco sempre da far uscire ed entrare. Però non v'è dubbio alcuno che ci sia una Juventus con e una senza Gleison Bremer. Lo si era già visto nella scorsa stagione con Thiago Motta in panchina: al netto dei giudizi, degli esoneri, con il brasiliano in campo la Juventus aveva la miglior difesa d'Europa, non subiva praticamente tiri in porta e in sette partite subì solo un gol, allo scadere della gara di Champions League contro il PSV Eindhoven. Poi dal 2 ottobre il tracollo, guarda un po' senza l'ex centrale del Torino. La gara contro il Parma, dove Bremer ha preso 7 in pagella da Tuttomercatoweb.com, racconta di un giocatore che ha già ripreso in mano la retroguardia bianconera anche nella gestione di Igor Tudor. Il salvataggio a porta scoperta sul tap-in di Mateo Pellegrino racconta di un giocatore lucido, pronto. Decisivo. In breve: in 90 minuti, 69 tocchi di palla, 8-9 salvataggi, 1 intercetto, 2 tackles, 1 blocco, ben 5 recuperi palla e soprattutto non è stato mai dribblato. Bremer ha dimostrato di essere un pilastro difensivo, con un contributo chiave nel mantenere la porta inviolata nonostante la pressione del Parma nel secondo tempo. Il suo blocco sull'ariete argentina dei ducali all'inizio della ripresa è stato uno dei momenti salienti della partita, chiave poi per il successo della Juventus. Del ritorno di Bremer beneficia chiaramente Gatti, lo fa pure Kalulu quando va a fare il braccetto e anche Kelly, disastroso la scorsa stagione, ha dato segnali di maggior lucidità e concretezza. Serve altro là dietro? Probabilmente un braccetto mancino per fare un ulteriore salto di qualità. Nella testa della Juve sarà Juan Cabal, ma se dovesse arrivare una proposta per Kelly, ecco che potrebbe davvero arrivare...