
Juventus, retroscena Openda: il riscatto è (quasi) obbligatorio, in estate serviranno 42 mln
La Juventus ha puntato forte su Lois Openda e tornare indietro non è più possibile. L’operazione complessiva da 45 milioni di euro (3 per il prestito oneroso e 42 per il riscatto) è ormai praticamente definitiva: basterà la salvezza in Serie A per rendere il belga a tutti gli effetti un giocatore bianconero. Una condizione minima, quasi simbolica, che testimonia quanto il club creda nell’ex Lipsia.
L’attaccante firmerà un contratto fino al 2030, ma il suo impatto iniziale è stato fin qui deludente. Approdato a Torino nell’ultimo giorno di mercato, Openda ha avuto poco tempo per ambientarsi: solo 135 minuti in campionato e 69 in Champions League, senza reti né lampi degni di nota. Anche in nazionale, con il Belgio di Garcia, fatica a ritagliarsi spazio.
Le attenuanti però non mancano: inserito in corsa, con una squadra ancora in costruzione, il classe 2000 deve adattarsi alle richieste di Tudor, che sta studiando un 3-5-2 in grado di valorizzarne velocità e profondità. L’obiettivo è farlo diventare il vero colpo di gennaio, quando avrà già assimilato ritmi e meccanismi del calcio italiano.
I numeri parlano chiaro: Openda ha segnato 33 gol in Bundesliga, 28 in Eredivisie e 21 in Ligue 1. La Juventus lo ha scelto per questo fiuto del gol, merce rara in Serie A. Ora serve solo tempo – e fiducia – perché quell’investimento pesante non resti un rimpianto.
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