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Gli incredibili numeri dell'attacco dell'Italia da quando è arrivato Gennaro GattusoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 09:15Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Udine

Gli incredibili numeri dell'attacco dell'Italia da quando è arrivato Gennaro Gattuso

Altri tre gol. Anche nella partita offensivamente più complicata da quando è arrivato Gennaro Gattuso, l'Italia ha chiuso in scioltezza capendo una volta di più l'importanza di avere in squadra centravanti che fiutano il gol. Di quel doppio centravanti che rappresenta la prima intuizione del nuovo commissario tecnico. Fin qui la migliore. La Nazionale che ieri sera ha battuto 3-0 Israele l'ha fatto soprattutto grazie a Mateo Retegui. Nel giorno in cui Moise Kean era assente causa infortunio ci ha pensato il centravanti dell'Al-Qadisiya a determinare. Conquistandosi e trasformando il rigore dell'1-0 al termine di un primo tempo di sofferenze più che di gioie, realizzando al 74esimo la rete del 2-0 che, di fatto, ha mandato in archivio il match. Una conclusione tutta tecnica e precisione, una parabola indirizzata sul palo lontano su cui nulla ha potuto il portiere Glazer. C'è tanto dell'attacco in questa rinascita dell'Italia. In attesa di test più probanti e decisivi, la nostra Nazionale si affida al suo reparto avanzato e ai gol dei suoi attaccanti. Sono sedici in quattro gare. Quattro reti di media a partita per una squadra che anche in una serata in cui ha chiuso il match con la porta inviolata ha palesato una difesa vulnerabile. In attacco però con le due punte ha trovato la sua dimensione, soprattutto ha di nuovo centravanti che segnano: il capocannoniere e il vice-capocannoniere dell'ultima Serie A, ma poi guarda anche oltre. Si proietta nel futuro con Pio Esposito. I sedici gol fin qui realizzati sono così distribuiti: cinque Mateo Retegui, quattro Moise Kean, due Giacomo Raspadori e poi un gol a testa per Bastoni, Politano, Tonali, Pio Esposito e Mancini. Ieri sera con Raspa dal primo minuto la squadra ha confermato di trovarsi più a suo agio col doppio centravanti, meglio quando dal 46esimo a Retegui è stato affiancato Esposito. "Sì, sicuramente con le due punte riusciamo a sviluppare il gioco in modo diverso", ha detto Gattuso che martedì scorso in merito alla conferma dei due nove disse: "Sarebbe folle toccare qualcosa che funziona". I fatti gli stanno dando ragione. Oggi più che mai l'Italia ha nelle due punte la sua certezza da cui ripartire in vista di test più complicati e decisivi.