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Juve-Sporting, il "Figo di Mirandela" che sognava Del Piero: chi è Rui BorgesTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 11:08Serie A
di Ivan Cardia

Juve-Sporting, il "Figo di Mirandela" che sognava Del Piero: chi è Rui Borges

C'è un sottile filo bianconero che accomuna Rui Borges alla Juventus. Questa sera, lo Sporting CP farà visita al club bianconero in Champions League, in panchina siede un giovane allenatore che, prima ancora di diventare uno dei tecnici emergenti del calcio portoghese ed europeo, ha sempre avvenuto nell'Italia e nel club bianconero un punto di riferimento. A partire dagli idoli calcistici: Roberto Baggio, ma soprattutto Alessandro Del Piero. Una passione giovanile che ha segnato la sua formazione e che oggi fa da contorno a una sfida molto sentita da parte del tecnico neroverde. Classe 1981, originario di Mirandela, Borges da calciatore è stato il classico esterno offensivo dalla buona tecnica portoghese – soprannominato il “Figo di Mirandela” –, ma non ha ma avuto una carriera di vertice. Discorso ben diverso come allenatore: in appena sette anni, è passato dai dilettanti ai vertici del calcio lusitano, un’ascesa rapidissima costruita con idee chiare e grande capacità di gestione umana. Dopo gli inizi, proprio a Mirandela dove torna spesso per ricaricare le pile, ha scalato categorie fino alla Segunda Liga, quindi alla Primeira con il Moreirense, dove ha firmato il miglior campionato nella storia del club. Risultati e valorizzazione dei giovani alla base del suo lavoro, che lo ha portato al Vitória SC, dove ha fatto il salto: secondo posto nel girone di Conference League dietro al Chelsea e senza sconfitte, nonostante tanti infortuni. Lo Sporting lo ha scelto - e ha sborsato ben 4 milioni di euro per liberarlo dal Vitória - e finora l’investimento è stato ripagato in pieno. Alla prima stagione, nonostante la pesante eredità del post Amorim e una lunga lista di infortuni, che lo hanno portato a mantenere l'impianto tecnico del suo predecessore nonostante la preferenza per il 4-2-3-1, Borges ha vinto campionato e coppa senza perdere alcuno scontro diretto contro i grandi rivali Porto e Benfica: un risultato che a Lisbona non si vedeva da oltre vent’anni, come del resto non avveniva da decenni la doppietta. Quest’anno, la crescita prosegue: media di 2.5 gol a partita, squadra giovanissima (età media 23 anni) e tra le più brillanti d’Europa, capace di imporsi anche sul Marsiglia di De Zerbi. Il suo Sporting gioca con un 4-2-3-1 frizzante e offensivo, capace di alternare verticalità e fraseggio, con Pote e Trincão come elementi di qualità. L'ex leccese Hjulmand - uno dei pezzi pregiati difesi dalla società, costretta a cedere Gyokeres - è il metronomo, mentre il talento in rampa di lancio è João Simões: già convocato da Amorim, ha trovato in Borges un allenatore capace di credere in lui. I risultati pagano, e la Juve è avvisata.