Davide Lippi: "Il nonno socialista e il sì alla Juve di papà. Le dimissioni da ct per proteggermi"
Davide Lippi racconta il rapporto con il papà Marcello. Il procuratore è stato intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport soffermandosi su alcuni retroscena legati all'ex ct campione del mondo nel 2006 in particolare, per esempio, il giorno in cui venne chiamato da Luciano Moggi alla Juventus : "E lui va sulla tomba del nonno - ha esordito - vecchio socialistone toscano anti Agnelli, a chiedere scusa perché accetta. Capisce i nostri valori familiari?".
Valori importanti che portarono l'allenatore di Viareggio a rifiutare di continuare come commissario tecnico della Nazionale dopo aver vinto i Mondiali nel 2006. Un episodio che fu per proteggere il figlio, membro della Gea a sua volta al centro del ciclone per Calciopoli: "Voglio andare via dalla Gea, non mi sento gratificato, ma papà mi dice: 'Non adesso, non si lascia la barca nella tempesta'.
Non me l’ha mai detto - ha sottolineato Davide Lippi - ma lascia la Nazionale per proteggermi, con il dolore dentro perché sarebbe rimasto e i giocatori lo volevano. C’è Calciopoli, il mio nome è facile da mettere in mezzo. Magari avrebbe vinto anche l’Europeo - ha concluso - preferisce fare il papà che il ct, poi commette l’errore di Moggi tornare due anni dopo".
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