Mirante: "Devo la mia carriera a Gasperini, il miglior allenatore al mondo per un aspetto"
Antonio Mirante a vent'anni rischiò di lasciare il calcio, da giovanissimo. Poi, però, Gian Pieor Gasperini gli cambiò la carriera. E la vita. Ad affermarlo è l'ex portiere, intervenuto ai taccuini de La Gazzetta dello Sport: "Altroché, è stato lui a lanciarmi. Sa io avevo vent’anni, non giocavo negli allievi ed ero in panchina da due stagioni. Gasp lo trovai in Primavera e già dal primo ritiro mi diede fiducia. Mi ha messo in campo e da lì in poi non sono più uscito. A lui devo la carriera. Mi ha cambiato come persona e come calciatore".
Mirante racconta anche un aneddoto: "Me ne viene in mente uno che risale all’ultima giornata di B, a Crotone. Gasp mi aveva voluto con lui e avevamo fatto una grande stagione insieme. Dopo l’ultima partita gli dissi che sarei voluto rimanere ma che sognavo la Serie A. Lui mi abbracciò e mi disse 'te lo meriti'. È un buono, anche se in campo ti spreme e pretende il massimo. Impareranno ad amarlo anche i tifosi della Roma".
Ovviamente solo parole al miele per Gasp: "Una formazione a immagine e somiglianza del suo allenatore. Pragmatica, quadrata, organizzata. Gasperini è un rivoluzionario, uno che è arrivato dieci anni prima di tutti su molti aspetti. Nel leggere le partite, per esempio, è il migliore al mondo".
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