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Cantore e l'esperienza USA: "Qui calcio più fisico e meno tattico. La mia velocità è dimezzata"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:19Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Cantore e l'esperienza USA: "Qui calcio più fisico e meno tattico. La mia velocità è dimezzata"

È emozionante, questa esperienza che sto vivendo mi sta dando tanto e poterla condividere in questi 10 giorni con le compagne di Nazionale è qualcosa di speciale”. L’attaccante dell’Italia Sofia Cantore in un’intervista rilasciata a Vivoazzurrotv.it ha parlato della sua esperienza negli Stati Uniti dove veste dall’estate la maglia del Washington Spirit: “Il primo giorno in cui sono sbarcata ho pensato ‘dove sono?’, ‘cosa sto facendo?’. Finito l’Europeo ho avuto una settimana per prepararmi prima di partite e arrivando a Washington mi sono sentita spaesata anche perché ero ancora provata dall’esperienza e dalle emozioni vissute nel torneo continentale e mi sembrava di essere in vacanza, nel senso che i primi giorni ero presa da mille cose da fare e non riuscivo a realizzare cosa stavo facendo”. Spazio poi alla decisione di trasferirsi oltreoceano e alle differenze con il calcio italiano ed europeo: “Ho preso questa decisione perché sentivo che sarebbe potuta essere un’esperienza che mi riempiva, mi sento piena perché sto vivendo qualcosa che mi sta dando tanto. È un’esperienza a 360° sia in campo sia fuori e a oggi sono molto felice. È un calcio abbastanza diverso, più fisico, con maggiori spazi e meno tattica rispetto a quello italiano. - prosegue ancora Cantore - C’è stato da parte mia un piccolo adattamento perché questo è un calcio più fisico, con ritmi più alti e quindi all’inizio ho un po' faticato, ma a livello di squadra ho trovato un gruppo molto forte e questo ha facilitato il mio adattamento”. La classe ‘99 poi parla di cosa l’ha colpita maggiormente in questi primi mesi: “Se dovessi scegliere una cosa direi il rapporto che ha la squadra con i fan, ti senti parte di una comunità. Abbiamo giocato quarti e semifinale in casa e abbiamo sentito la vicinanza della gente di Washington, sono stati l’uomo in più. - prosegue Cantore parlando dell’impatto mediatico - Qui negli Usa sono bravi a pompare le situazioni, il giorno prima della finale abbiamo fatto un media day in cui eravamo sedute a coppie e le varie emittenti venivano a intervistarti e il tutto è durato circa due ore. C’è grande attenzione da questo punti di vista anche la finale sembrava la partita della vita”. La calciatrice azzurra parla di come sta adattandosi a un gioco più fisico e veloce: “Contro molte squadre della lega ho visto che la mia velocità, che è una delle mie caratteristiche, è dimezzata. Nel senso che contro le avversarie se attacco la profondità e parto alla pari con le difenditrici loro riescono a recuperarmi. Contro il Kansas City mi sono detta ‘benvenuta in NWSL’ perché le avversarie erano davvero forti fisicamente e in mostri contrasti sono caduta a terra, bisogna essere più intelligenti in altre cose. Noi abbiamo uno staff spagnolo e molto spesso il mister mi chiede di essere più furba perché sono italiana e io cerco di metterci più furbizia. - prosegue ancora parlando delle sue prime reti - Trovare subito il gol è importante per un’attaccante, ma non basta perché ci sono tanti aspetti che devo e voglio migliorare. Sono soddisfatta da una parte, ma sono anche paziente perché so di dover fare ancora meglio”. Infine un pensiero su quella Lisa Boattin che l’ha seguita in questa avventura e veste la maglia dell’Houston Dash: “È bello sapere che c’è un’altra italiana qui negli USA. Ci siamo sentite soprattutto all’inizio visto che lei è arrivata dopo di me. Io sono contenta, lei è contenta e quindi mi ha fatto piacere vederla quando abbiamo giocato contro la sua squadra anche se è stato strano affrontarci dopo aver giocato assieme alla Juventus”.