Il Bologna di Saputo funziona, ma solo negli ultimi tre anni: spesi 200 milioni
Due positivi su tre. Il Bologna di Joey Saputo, dall'arrivo di Giovanni Sartori sulla tolda di comando delle operazioni sportive, ha incominciato ad ingranare. In campo e non solo, perché l'ultimo triennio è lì da vedere: +20 milioni, mentre i sette anni precedenti avevano avuto un rosso medio di 31 milioni a stagione, con il picco peggiore nell'annata post Covid, fra plusvalenze che non arrivavano più e il problema stadio. Certo è che dalla cavalcata Thiago Motta anche il presidente è tornato centrale nelle decisioni, con una voglia differente rispetto a prima quando era addirittura contestato.
"Where the hell are you, Mr. President?" è lo striscione che, a ottobre del 2022, era stato affisso dai tifosi a Casteldebole. È quasi incredibile come l'inversione di rotta sia arrivata proprio in quel periodo lì, con l'arrivo di Thiago Motta al posto del compianto Mihajlovic: una sostituzione che ha innescato un meccanismo virtuoso fino alla Coppa Italia vinta a maggio dopo oltre 50 anni di digiuno ininterrotto. Nel frattempo il Bologna non ha il mercato bloccato grazie a una politica oculata di stipendi e ingaggi, ma anche per le plusvalenze.
I dati
2014-15: -28,4 milioni
2015-16: -32,6 milioni
2016-17: -16 milioni
2017-18: -4,8 milioni
2018-19: -21,7 milioni
2019-20: -39,5 milioni
2020-21: -30,9 milioni
2021-22: -46,7 milioni
2022-23: 16,7 milioni
2023-24: -10,4 milioni
2024-25: 14 milioni
Totale: -200,3 milioni
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