Spalletti plasma la Juventus a sua immagine e somiglianza, a Pisa per vincere
Alla Continassa, a due passi dall’Allianz Stadium, Luciano Spalletti sta lasciando un segno profondo. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il tecnico vive la Juventus in immersione totale, con un metodo già visto a Napoli e distante anni luce dall’esperienza in Nazionale, dove l’assenza di lavoro quotidiano ha impedito di costruire un’identità duratura.
A Torino, invece, la Juve è stata rimodellata: oggi corre, lotta e si muove come un blocco unico. Attacco e difesa non sono più reparti separati, ma parti di un sistema collettivo, organizzato, con meccanismi chiari. Non solo intensità o cuore, ma struttura, idee e ordine. La sfida contro il Pisa potrebbe mostrare per la prima volta tutte insieme le nuove soluzioni tecnico-tattiche studiate da Spalletti. A partire dalla difesa, dove prende forma un esperimento intrigante: Koopmeiners centrale di sinistra accanto a Bremer. Una coppia inedita, pensata per liberare l’olandese in fase di costruzione grazie alla sicurezza garantita dal leader difensivo bianconero. Se l’idea funzionerà, la Juve potrà contare su una doppia regia con Locatelli, vero direttore del gioco.
Cresce anche il ruolo di McKennie, sempre più ibrido tra fascia e trequarti: l’americano taglia dentro, rompe le linee e attacca l’area, ricordando per movimenti il Di Lorenzo del Napoli spallettiano, ma con una fisicità diversa. Completa il quadro Kenan Yildiz, meno vincolato alla fascia sinistra e sempre più centrale, in zone “alla Del Piero”, da trequartista o seconda punta.
Altre notizie
Ultime dai canali
Primo piano






