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La Lazio può davvero lottare per lo Scudetto?
Una Lazio da Scudetto. Maiuscole entrambe, come la prestazione dei ragazzi di Simone Inzaghi. Lo abbiamo scritto al novantesimo del 3-1 rifilato alla Juventus, prima sconfitta dei bianconeri in questa stagione. Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: la Lazio stasera ha giocato da Scudetto, mettendo sotto la squadra più forte d'Italia. Ha vinto una partita che è stata meravigliosa da una parte e dall'altra, che ha premiato i biancocelesti perché hanno avuto più qualità degli avversari. Dal primo all'ultimo minuto. Un paradosso, contro Cristiano Ronaldo e Dybala. Una Lazio da Scudetto, stasera. Può esserlo anche domani?
È un altro discorso. Non così campato in aria, se nel post-partita lo stesso Sarri ha incluso i capitolini nel lotto delle potenziali pretendenti al tricolore. Complice l'altro stop, dell'Inter, contro la Roma, in un turno che segna una bella rivincita della Capitale sull'asse Milano-Torino, la classifica dice questo: che la Lazio è lì. A 5 punti. A 3 punti. Che è in lotta. Altra cosa è però dire se possa esserlo per una sera, per una serie di giornate, per tutto il resto del campionato.
Probabilmente no. Non si tratta di smontare gli entusiasmi, leciti, di una tifoseria che sogna sulle invenzioni e le giocate della compagine più in forma della nostra Serie A. La Lazio ha le ali, in tutti i sensi, da quelle dell'aquila Olimpia alle altre che sa metterle uno come Luis Alberto, attento a stampare olio su tela il manifesto di quel che la Lazio può fare. Però quella parola è grossa, come ha ribadito Milinkovic-Savic. E forse nel lungo periodo non è neanche tanto utile pronunciarla. La rosa resta più corta rispetto a Inter e Juve, le ambizioni continuano a essere diverse, il ritorno in Champions League sarebbe già un risultato storico negli anni recenti. La Lazio stasera è stata da Scudetto. Ma non è detto che lo sarà domani, e forse non è neanche il caso di pensarci troppo. A volte è bello vedere come va, godersi il momento. Se son rose, in fin dei conti, fioriranno comunque.
È un altro discorso. Non così campato in aria, se nel post-partita lo stesso Sarri ha incluso i capitolini nel lotto delle potenziali pretendenti al tricolore. Complice l'altro stop, dell'Inter, contro la Roma, in un turno che segna una bella rivincita della Capitale sull'asse Milano-Torino, la classifica dice questo: che la Lazio è lì. A 5 punti. A 3 punti. Che è in lotta. Altra cosa è però dire se possa esserlo per una sera, per una serie di giornate, per tutto il resto del campionato.
Probabilmente no. Non si tratta di smontare gli entusiasmi, leciti, di una tifoseria che sogna sulle invenzioni e le giocate della compagine più in forma della nostra Serie A. La Lazio ha le ali, in tutti i sensi, da quelle dell'aquila Olimpia alle altre che sa metterle uno come Luis Alberto, attento a stampare olio su tela il manifesto di quel che la Lazio può fare. Però quella parola è grossa, come ha ribadito Milinkovic-Savic. E forse nel lungo periodo non è neanche tanto utile pronunciarla. La rosa resta più corta rispetto a Inter e Juve, le ambizioni continuano a essere diverse, il ritorno in Champions League sarebbe già un risultato storico negli anni recenti. La Lazio stasera è stata da Scudetto. Ma non è detto che lo sarà domani, e forse non è neanche il caso di pensarci troppo. A volte è bello vedere come va, godersi il momento. Se son rose, in fin dei conti, fioriranno comunque.
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