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TMW RADIO - Sconcerti: "Questa è la Juve che si voleva cambiare. La Roma va ripensata"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
giovedì 18 giugno 2020, 16:21Altre Notizie
di TMWRadio Redazione

TMW RADIO - Sconcerti: "Questa è la Juve che si voleva cambiare. La Roma va ripensata"

A parlare dell'attualità del calcio italiano a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il direttore Mario Sconcerti.

Sarri sostiene di avere una squadra troppo abituata a individualismi e giocatori che vogliono palla addosso...
"Giudizio corretto, ma ai suoi livelli questa squadra non è competitiva. Una squadra poco brillante sotto porta, che non riesce mai ad essere pericolosa. Il Napoli ha mertitato di vincere, era in condizioni migliore e oggi è la cosa determinante. Non è vero che la Juve ha un organico migliore perchè ha otto giocatori fuori e altri in netta involuzione, vedi Bernardeschi o Rabiot. Un momento confuso che va a sommarsi ad un altro momento confuso di tutta la stagione. Ora la Juve rischia di perdere il campionato, questa non è una squadra che vince. Non è giusto giudicare da queste partite, anche se ti sono costate un trofeo. Il vantaggio è della Lazio che però ancora non abbiamo visto. L'Inter che abbiamo visto è nettamente superiore a questa Juve".


Sarri il maggiore responsabile?
"Il responsabile potrebbe anche essere Ronaldo che non ha fatto un tiro in porta, oppure Dybala, oppure ancora la rosa. Troppe assenze, Douglas Costa non c'è mai stato, Bernardeschi e Rabiot in chiara evoluzione, trovi una squadra precisa per le cinque sostituzioni. Un problema palesatosi già all'inizio della stagione. C'è una responsabilità della società, questa è una squadra che nessuno voleva, che si è tentato in tutti i modi di cambiare".

Quando c'è una rottura stile Petrachi con la Roma, alla ripresa del campionato influisce sulla squadra?
"La loro tranquillità è lo stipendio di fine mese. Oggi alla Roma, come in altre squadre, non hanno la possibilità di avere la presenza del presidente. Oggi il direttore sportivo conta poco rispetto al passato, non è più quello che fa il mercato, perché ha intermediatori e procuratori che gli facilitano il lavoro. Ha una responsabilità divisa con l'allenatore, ad esempio Petrachi invadeva spesso il campo di Fonseca. I giocatori sono ben pagati e quindi tranquilli. La società costa da decenni molto più di quello che produce. Non è solo un problema di Pallotta, ma la Roma non si regge a questi livelli".