
Nessun play, tutti intercambiabili. La Juve di Pirlo ne alterna 5 a centrocampo, ma manca i gol
Nella Juventus di Andrea Pirlo c’è un reparto in cui più di tutti gli altri l’equilibrio regna sovrano ed è proprio quello in cui l’attuale allenatore bianconero aveva un ruolo da dominatore quando era ancora un giocatore: il centrocampo. Il fatto che dopo 10 partite stagionali (9 giocate più la vittoria per 3-0 a tavolino sul Napoli) non ci sia ancora un centrocampista che possa essere considerato un intoccabile - sottolinea La Gazzetta dello Sport - può avere due differenti letture: da una parte il tecnico li considera intercambiabili, dall’altra predilige uno o l’altro in base alle caratteristiche degli avversari.
Arthur si distingue per tecnica e visione di gioco, Bentancur e McKennie sono più dinamici e quindi più adatti al pressing e al recupero del pallone, Rabiot e Ramsey sanno muoversi tra le linee e attaccare gli spazi. Pirlo ha scelto di giocare senza un Pirlo, ovvero senza un vero play, e di passare dal centrocampo a tre a quello a due. Il paradosso è che il più presente (9 apparizioni, di cui 7 da titolare) in mediana è quel Rabiot che nel suo primo anno da juventino era rimasto sempre a metà del guado. Il francese è anche l’unico centrocampista ad aver trovato il gol in questa stagione: finora il contributo del reparto in fase realizzativa è stato minimo e lo stesso Pirlo ha sottolineato spesso la necessità di lavorare su quest’aspetto.
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