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Roma Femminile, Glionna: "Vincere qui è un'emozione unica. Col Barça atmosfera surreale"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 25 maggio 2023, 20:04Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Roma Femminile, Glionna: "Vincere qui è un'emozione unica. Col Barça atmosfera surreale"

“Venivo da due anni di prestito, praticamente quando mi hanno messo davanti le possibilità che avevo e tra queste c’era anche la Roma, ci ho pensato poco e niente nel sceglierla. Riguardo la scelta non ho avuto dubbi perché anno dopo anno il mio obiettivo principale è sempre quello di crescere, quindi venendo prima da Verona e poi da Empoli, ovviamente era un salto importante e un miglioramento inevitabile e per questo ci ho messo poco a scegliere la Roma”. L’attaccante della Roma Femminile Benedetta Glionna ha rilasciato una lunga intervista a Vocegiallorossa.it raccontando la sua esperienza con la squadra della Capitale con cui ha vinto il suo terzo Scudetto complessivo, ma il primo nella storia della società: “Anche i primi due sono stati importanti, soprattutto il primo, perché era tutto nuovo per me, avevo 18 anni e l'anno prima giocavo in Serie C e sono cose che non dimenticherò mai. Secondo me è vero che vincerlo qua è diverso perché è un’emozione completamente unica. Non so come spiegarlo, è un’emozione diversa perché è vissuto tutto a 360°. Quando firmi per una squadra come la Roma ti arriva subito l’impatto della gente, l'impatto  dell’appartenenza a questa società e a questa maglia. Vincere in un ambiente che nel Femminile non aveva mai vinto e nel maschile aveva vinto solo tre scudetti è diverso perché è più emozionante”.

È stato il primo scudetto da calciatrice professionista: ha un peso differente? È cambiato qualcosa con il professionismo?
“Sono sincera, per me, ma penso per tutte le ragazze, a parte le cose burocratiche della società, per noi è cambiato poco e niente, perché dal punto di vista dell’atteggiamento, come ci comportiamo, le ragazze più grandi da anni, noi da un po', ci siamo sempre comportate come professioniste dal primo minuto in cui entri in campo, fino all’ultimo. Per noi ovviamente è un riconoscimento molto importante che aspettavamo da molto tempo. Dal punto di vista pratico non cambia molto. È stato un passo importantissimo a livello mentale questo tipo di riconoscimento". 

Siamo alla fine di una lunga stagione, una cavalcata vincente iniziata con 2 gol e un tuo assist a Glasgow, nel debutto in Champions League della Roma. Una stagione in cui la Roma ha fatto la sua storia e dove tu resterai per sempre nella storia del club come la prima calciatrice giallorossa ad aver fatto un gol in Europa: te ne rendi conto?
“Non ci avevo pensato, sono molto contenta per quei due gol sì, ma soprattutto per il percorso che abbiamo avuto poi in Champions e per come sia andata questa stagione. Mi ricordo di quella partita contro il Glasgow, eravamo tutte molto emozionate perché tante di noi avevano poca o nessuna presenza in Champions League. Eravamo molto emozionate, ma molto cariche nell’affrontare quella partita e per il resto sono contenta che sia andata così la nostra Champions League”.

Ci sono stati due eventi fondamentali in stagione: i 40.000 dell’Olimpico in Champions League e la vittoria dello scudetto. Quale evento ti ha colpito di più?
“Mi hanno colpito entrambe, ma sono due emozioni diverse. La gara all’Olimpico è stata emozionante, ricordo che ci ho messo più giorni a metabolizzare tutto, perché quando siamo entrate a fare il riscaldamento e quando è iniziata la partita sembrava una partita di calcio maschile e sembrava surreale. Il fatto che comunque non fosse mai successo giocare una partita di calcio femminile all’Olimpico è stata una piccola pagina di storia all’inizio, è stato emozionante per questo motivo, perché nessuna di noi si aspettava così tanta gente. Poi la partita è andata in un certo modo, eravamo in Champions League, ai quarti, è stata tutta una prima volta emozionante dal primo minuto, fino all'ultimo. Per quanto concerne lo scudetto è stata un’emozione diversa, più liberatoria perché è stata emozionante, perché è stata la fine di un cammino e di un campionato così”.

Tante tue compagne hanno detto che la vittoria contro la Juventus vi ha dato la consapevolezza di vincere il campionato, ma è stata una vittoria arrivata nella parte finale del campionato. Adesso che lo scudetto è archiviato e la scaramanzia è finita, c’è stato un momento dell’anno dove hai pensato che fosse l’anno giusto per vincere?
“Se devo essere sincera, fin dall’inizio. Rispetto all’anno scorso, già dal precampionato e dalla preparazione, vedendo come ci allenavamo, la speranza di provarci c’era già. Quest’anno è stato diverso perché partita dopo partita le abbiamo affrontate nella stessa maniera, il nostro atteggiamento iniziale è stato sempre lo stesso, questa mentalità ci ha portato a fare un cammino del genere. La partita contro la Juventus è stata liberatoria perché ci ha avvicinate di un soffio alla vittoria del campionato, però penso anche a quella vinta 1-0 in casa della Sampdoria oppure l’1-0 al Sassuolo, anche il 3-2 al Parma. Ci sono state tante partite sofferte che però tutte insieme ci hanno portate a fare un cammino del genere”.

Mourinho ha detto recentemente che nella sua squadra “sia che giochi un Under 15 o una ragazza della Femminile, l’atteggiamento resta lo stesso”. 
“Penso al fatto che lui intendesse che dal punto di vista dell'atteggiamento, dell'appartenenza, della crescita dei ragazzi, dell'applicazione non ci sarebbe differenza trai giocatori, i ragazzini o noi giocatrici. Anche lui venendo da fuori, ha subito percepito questo senso di appartenenza al club". 

Vi ha galvanizzato il fatto che Mourinho fosse presente a Roma-Juventus?
“Sicuramente ci ha fatto piacere, perché sentiamo da parte della società vicinanza e sostegno. Si vede che si sta crescendo sempre di più”.


C’è un calciatore al quale ti ispiri?
“Da piccola il mio idolo è stato tantissimo Cavani. Lui mi piaceva tanto, tanto l’ho seguito al Palermo e al Napoli. Ora mi piacciono più giocatori, è un calcio più moderno però se devo fare un nome dico Kvaratskhelia. Mi piace per la tecnica, la rapidità e il dribbling. Punizioni come CR7? Se sono più lontana dalla porta, prendo la rincorsa più dritta. Mi piace batterle e le provo in allenamento. Voglio migliorare in questo”.

Nel tuo ruolo hai tanta concorrenza con Haavi e Serturini. Hai dichiarato di preferire di giocare a destra, qual è la qualità in più che ha la Roma con Glionna in campo?
“Siamo tre giocatrici diverse, secondo me non si tratta di avere un qualcosa in più o in meno, facciamo giocate diverse. Io mi accentro un po’ di più rispetto a Haavi e Serturini che stanno più larghe, poi comunque riusciamo a variare più giocate”.

Il 4 giugno ci sarà la finale di Coppa Italia contro la Juventus. C’è stata un po’ di polemica nell’ultimo precedente, si è passati da Bonansea che ha dichiarato di tifare Roma in Women’s Champions League alle accuse (infondate, ndr) di Rosucci: come hai vissuto tutto questo essendo anche una ex? Un ulteriore segno della crescita della forza della Roma? 
“A me è dispiaciuto a prescindere per il contesto. Sono cose che sono uscite dopo la partita, non è stata una cosa di campo dove, quest’anno, in particolare, ce la siamo giocata un po’ di più. Poi in campo ognuno punta sempre a vincere e quindi c'è sempre quell'agonismo e quella rivalità che però finisce lì per quanto riguarda me. In quella squadra ho delle amiche per cui nutro stima e rispetto". 

Come state vivendo l’attesa della finale di Coppa Italia?
“Per ora ci stiamo concentrando su queste ultime partite come abbiamo fatto sempre tutto l’anno: pensando partita dopo partita. Ovviamente sarà una finale importante, cercheremo di raggiungere un altro nostro obiettivo ma per ora lavoriamo giorno dopo giorno”.

Hai il contratto in scadenza nel 2024. Hai già iniziato a parlare di rinnovo? Ti vedi a lungo nella Roma?
“Posso dire che ora sto molto bene, è un ambiente sereno e mi sento molto tranquilla. Ti permette di crescere e migliorare che è il mio obiettivo principale, per ora sto bene e per il futuro vedremo”.

Credi nella convocazione per il Mondiale in Australia e Nuova Zelanda? Qual è l’obiettivo che ti sei prefissata e quale può raggiungere l’Italia?
“Sto cercando di lavorare per avere una possibilità di essere convocata, vedremo a fine campionato nel pre-raduno se ci sarò. Spero di poterci essere. Vogliamo passare il girone, poi dopo non lo so”.