Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / lazio / Editoriale
Lazio dal cuore di latta, la tua gente merita di più!
lunedì 11 dicembre 2023, 07:00Editoriale
di Alessandro Zappulla
per Lalaziosiamonoi.it

Lazio dal cuore di latta, la tua gente merita di più!

Il freddo che stritola le ossa. Chilometri e chilometri polverizzati per dissetare una fede e alimentare un'emozione. La Lazio come fiammella inesauribile che arde dentro anche quando fuori piove. Anche se la maggioranza è terribilmente schiacciante rispetto alla minoranza. Anche quando "tutti" pesano molto più che "uno" e quell'uno poi ti accorgi di essere tu. La Lazio che ispira coreografie, regala sorrisi, inumidisce gli occhi e non solo di gioia. La Lazio la cui dimensione sfugge non solo a chi non la conosce, ma anche a chi la rappresenta. Quel controverso effetto lente che smorza da vicino la grandezza d'insieme.

È un po' come disse Lee Frost: “Il cielo offre i suoi scorci solo a coloro che non sono in una posizione da poterlo guardare troppo da vicino". Forse è questa l'oscura malattia di cui è affetta la Lazio. Il rischio è di essere diventata trasparente a sé stessa. Nessun interprete appare più in grado di pesare il valore di ciò che rappresenta. Eccola la subdola assuefazione alla consuetudine. Nulla stupisce più, tutto è scontato. Giocare, indossare una casacca, rappresentare un simbolo, contraccambiare il grandioso gesto d'amore del tifoso sugli spalti, con l'impegno totale sul campo. Nulla di tutto questo sembra possibile. Il rimbombo sordo del petto battuto, riecheggia vuoto come i gesti rivolti alla propria gente. La dimensione della sufficienza ha annientato la convinzione. La fame di arrivare si è dissolta sul cammino della crescita e la maglia sudata è rimasta imprigionata tra le note di una canzone.


"Tirate fuori le palle", ha urlato il settore ospiti del Bentegodi al triplice fischio. "Tirate fuori le palle", ecco la sintesi del male attuale della Lazio. La giuria inappellabile della gente resta insindacabile. Urge ritrovare il senso di appartenenza e la fame di arrivare. Tracce incontrovertibili di chi si mostra in grado di ribaltare anche la più complessa delle situazioni. Cosa che oggi questa Lazio non è più in grado di fare. Servono le palle è vero! E non solo il palleggio. Con le prime si prova a vincere, con il secondo ci si può solo divertire.

Pubblicato il 9/12