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Incubo Lazio all'Olimpico. Adesso i tifosi criticano la squadra: "Fuori gli attributi"
Non aveva mai avuto continuità, la Lazio di Sarri. Però aveva sempre reagito nei momenti difficili, dopo pesanti sconfitte. Ecco perché, ieri contro l'Udinese, tutti si aspettavano il solito scatto d'orgoglio della squadra biancoceleste, demolita domenica dal Napoli (4-0). Anche il tecnico toscano che ha deciso di confermare in blocco l'undici di Napoli proprio per dargli la possibilità di alzare subito la testa e voltare pagina. Non l'hanno fatto, o meglio solo in parte. Solo nella ripresa, dopo il confronto serrato negli spogliatoi, quando in 5 minuti con Pedro e Milinkovic (eurogol: sinistro a giro sul secondo palo) il risultato da 1-3 è tornato in parità.
Il gol di Acerbi del 4-3 sembrava chiudere la serata nella maniera migliore. Anche il modo in cui era arrivato, dopo un'attesa snervante di tre minuti per il controllo del fuorigioco al Var, poteva essere parte del copione di un film ricco di pathos. Invece al 99' - su punizione dubbia, è Zaccagni che subisce per primo il fallo - Arslan mette la palla sotto l'incrocio e fa crollare il silenzio in un Olimpico già semivuoto.
Da segnalare la reazione dei tifosi della Lazio che, fin dallo 0-1, hanno alternato cori di sostengo a quelli di contestazione, gli stessi di Napoli: "Fuori gli attributi", "mercenari", "la nostra fede non va tradita". Una reazione naturale (troppo brutta la Lazio nel primo tempo di ieri), che si è poi accentuata dopo il triplice fischio. L'impressione è che la pazienza, già poca nella piazza romana, sia quasi arrivata al limite.
Il gol di Acerbi del 4-3 sembrava chiudere la serata nella maniera migliore. Anche il modo in cui era arrivato, dopo un'attesa snervante di tre minuti per il controllo del fuorigioco al Var, poteva essere parte del copione di un film ricco di pathos. Invece al 99' - su punizione dubbia, è Zaccagni che subisce per primo il fallo - Arslan mette la palla sotto l'incrocio e fa crollare il silenzio in un Olimpico già semivuoto.
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