
Lazio, ora gli infortuni sono un caso: e per Zaccagni si teme un lungo stop
“Stiamo attraversando un periodo un po’ particolare, abbiamo avuto 8 infortuni, ci manca solo l’infortunio di Sarri; forse sperano si infortuni il Presidente ma gli va male e questo non succederà”. Ha usato l’ironia il presidente Lotito parlando degli infortunati prima della sfida pareggiata 3-3 dalla Lazio contro il Torino. Parlare di periodo particolare o di sfortuna è però riduttivo, la Lazio da due mesi deve fare i conti con un’emergenza continua che va oltre la semplice sfortuna. Messi in preventivo gli acciacchi di Gigot, comunque fuori lista, i tanti problemi fisici accusato in questo inizio di stagione non possono essere tutti frutto del caso. Escludendo la mononucleosi di Isaksen, già da fine luglio sono iniziati i problemi e l’emblema è Matias Vecino. L’uruguaiano si è fermato per un risentimento muscolare nei primi giorni di agosto, è clinicamente guarito per lo staff medico da quasi un mese eppure deve ancora ricevere la prima convocazione stagionale. Difficile parlare di semplice sfortuna.
Lazio, le preoccupazioni per Rovella e Zaccagni
Poi sono arrivati gli stop di Lazzari e Rovella che hanno condizionato le prime giornate, specialmente il regista ora preoccupa. La terapia conservativa non sta funzionando, il rischio è che si ricorra all’operazione con un mese di ritardo complicando ulteriormente le scelte di Maurizio Sarri. A centrocampo intanto si è fermato Dele-Bashiru, allargando un’emergenza che ha costretto il tecnico toscano a reintegrare Toma Basic. Poi nell’ultima settimana gli stop di Marusic e Pellegrini, prima del ko di Zaccagni che ora preoccupa. La lesione muscolare all’adduttore può essere più seria di quanto si pensava, portando il capitano biancoceleste a dover star fermo oltre un mese. Una lista infinita di infortuni che però va in controtendenza con lo storico di Sarri, che raramente ha avuto così tanti problemi con gli stop fisici. Sarà sfortuna, sarà il microclima del primo ritiro non in montagna svolto dalla Lazio, o magari un cambio di metodo da parte di Sarri. Fatto sta che l’emergenza continua e nessuno, compreso lo staff tecnico, sa spiegare questa lunga serie di infortuni.
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