
Lazio, Sarri chiede ancora pazienza: le pressioni arrivano dal bilancio
"Bisogna essere molto razionali, avere idea di cosa stiamo affrontando. Bisogna stare fuori alle sensazioni esterne e stare dentro al lavoro. Bisogna essere realisti e capire il momento". È un Maurizio Sarri piuttosto deciso quello che è intervenuto ieri ai canali ufficiali biancocelesti per spiegare il momento che sta vivendo la Lazio. Il tecnico toscano ha spiegato quella che è stata la sua assenza nel postpartita contro il Torino, parlando di un "feroce giramento" che smentisce la versione ufficiale di "giramenti di testa". Andando oltre il concetto di giramenti, quello che Sarri ha voluto sottolineare ulteriormente ieri è la necessità di tempo e pazienza in una stagione che non sarà assolutamente facile. "Tutte le squadre si sono rinforzate in estate, specialmente le squadre di medio livello, noi non ci siamo rinforzati né rinfrescati", una segnalazione tanto ovvia quanto realistica. Eppure c'è un passaggio che Sarri ha voluto sottolineare più volte e il termine chiave è "pazienza".
Lazio, dove sta mancando la pazienza richiesta da Sarri
Il problema non sono i tifosi, come ci ha tenuto a sottolineare lo stesso Sarri: "i tifosi che incontro stanno capendo le nostre difficoltà". Eppure qualcuno non sta capendo queste difficoltà, altrimenti non si spiega la frase con cui il tecnico toscano ha chiuso il suo intervento: Chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle. Avevo detto fin dalle prime interviste che serviva una pazienza enorme che sorprendentemente sto trovando, ma la devono trovare tutti. Non posso averla solo io". Nessuno in casa Lazio ha parlato apertamente di obiettivi, ma un passaggio che si legge nell'ultima trimestrale forse vale più di qualsiasi frase. L'aumento dei ricavi passa dal ritorno della Lazio nelle competizioni UEFA. Un obiettivo ambizioso, per qualcuno utopistico e che di certo non corrisponde al concetto di "pazienza" più volte sottolineato da Maurizio Sarri. Può una trimestrale mettere pressione? La risposta, a quanto pare, è si.
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