Lazio, storie tese con Sarri: niente esonero, ma la dirigenza è irritata. Fissato il colloquio
Il Sarri-bis alla Lazio non è affatto rosa e fiori. Prima il blocco del mercato, ma nelle ultime ore il tecnico toscano non ha perso tempo a riflettere quanto si senta tradito - stando a quanto riferito dal Messaggero - dal club biancoceleste. La realtà è che il 66enne non ha intenzione di chiudere qui i rapporti con il presidente Lotito, ma di lanciare frecciate velenose e ulteriori qualora dovesse venire meno il patto estivo di rinforzi importanti dal mercato.
Il quotidiano romano è certo: Sarri non si dimetterà come nel 2024. E lui stesso non si aspetta di essere licenziato. Eppure tra la Lazio e l'allenatore toscano è calato il gelo: con la dirigenza non ci sono più solamente incomprensioni per quanto concerne il mercato. Il recente comunicato emesso dalla società biancoceleste ha, appunto, preso le distanze dalle dichiarazioni di Sarri riguardo gli arbitri e creato ulteriore tensione tra le parti.
Le uscite franche e ripetute dell'ex tecnico di Juventus e Napoli hanno irritato i piani alti della Lazio, sebbene il ds Fabiani abbia sorvolato sulla conferenza stampa galeotta rilasciata da Sarri post-sconfitta con l'Inter. Dalle parti di Formello filtra paura e imbarazzo, secondo la stampa romana. Ora risulta più che mai cruciale l'atteso colloquio tra allenatore e club proprio in questa sosta nazionali. E gli animi sono bollenti.
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