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Lazio-Juventus 1-0, le pagelle: David e Vlahovic, coppia da 4,5. Basic e Isaksen da favolaTUTTO mercato WEB
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ieri alle 22:46Serie A
di Dimitri Conti

Lazio-Juventus 1-0, le pagelle: David e Vlahovic, coppia da 4,5. Basic e Isaksen da favola

Lazio-Juventus 1-0, le pagelle di TMW LAZIO (a cura di Marco Pieracci) Provedel 6,5 - Reattivo nel chiudere la porta in faccia a David, non si fa sorprendere da Thuram. Spericolato nelle uscite alte: qualche rischio se lo prende, ma fa parte del pacchetto. Lazzari 6 - Rilanciato titolare, perché di alternative non ce ne sono molte: deve togliersi di dosso un po’ di ruggine. La Juve spinge su quel lato: la fase difensiva non è il suo forte, però regge. Dal 54’ Pellegrini 6 – Pronto all’uso, una diagonale tempestiva e altre chiusure preziose. Gila 6,5 - Vlahovic non vive il suo momento migliore, David è la controfigura di se stesso. Un intervento borderline che poteva mandare la Juve dal dischetto, nel finale si immola su Locatelli. Romagnoli 6,5 - Dirige le operazioni in difesa, con tutta la calma di questo mondo. Legge le situazioni con largo anticipo, trasmette una sensazione di grande solidità a tutto il reparto. Marusic 6 - Piazzato sulla fascia sinistra, dove è chiamato a limitare le continue sterzate di Conceicao: lo soffre parecchio quando viene puntato in velocità, ma alla fine resta a galla. Guendouzi 6,5 - Destabilizza Locatelli, togliendogli il tempo della giocata. Non abbassa mai il livello d’intensità, ringhia per richiamare all’attenzione i compagni. Aura da leader. Cataldi 6,5 - Lucido nella gestione del pallone, si vede poco ma ha un dono: fa sempre la cosa giusta. Incarta e porta a casa il cadeau di David, apparecchia per il sinistro di Basic. Basic 7 - Ripescato di lusso, come nelle favole. Da fuori rosa a uomo del destino, il passo è breve: alla quarta consecutiva da titolare ritrova la rete che gli mancava da un paio d’anni. Dal 68’ Vecino 6 – Prezioso nel gioco aereo, non gestisce a dovere la ripartenza del possibile raddoppio. Isaksen 7 - Redidivo dopo un’estate complicata. Carica di falli gli avversari che non lo prendono mai. Incontenibile come nella passata stagione, per poco non fa cadere giù l’Olimpico. Dall’82’ Noslin sv Dia 6 - Tornato a fare il centravanti a tempo pieno, da supplente di Castellanos se la cava pur interpretando il ruolo alla sua maniera: meno sponde, maggior attacco della profondità. Dall’82’ Pedro sv Zaccagni 6,5 - Capitano generoso, non si risparmia sacrificandosi tanto per la squadra: costante il contributo in copertura. Davanti si vede raramente, ma il suo lavoro è fondamentale. Maurizio Sarri 7 - Uomini contati, ma ormai sai che novità. Fa di necessità virtù spingendosi oltre l’emergenza di una rosa striminzita, non rinforzata in estate e ridotta ai minimi termini dai ripetuti infortuni. Tra mille difficoltà getta il cuore oltre l’ostacolo, è una vittoria intrisa di lazialità. JUVENTUS (a cura di Dimitri Conti) Perin 6 - In diretta sembra colpevole sul gol di Basic, il replay svela la beffarda deviazione di Gatti che ne diminuisce eccome le responsabilità. Una delle poche sufficienze per i bianconeri. Kalulu 6 - Aggiunge un altra posizione di campo alle tante che ha già dovuto interpretare da quando è un giocatore della Juventus. E nella ripresa libera anche bene al tiro Yildiz, poco reattivo. Gatti 5,5 - Galeotto fu quel tallone che deviò il tiro di Basic al minuto 9: la sua deviazione rende imparabile l’esecuzione per il proprio portiere Perin. Viene sostituito poi per l’assalto finale. Dall’86’ Joao Mario sv. Kelly 5,5 - Meno a suo agio in una linea a quattro rispetto a quando fa il braccetto da terzo, va in sofferenza in più di una circostanza, specialmente quando si vede puntato da Isaksen. Cambiaso 5 - Sempre lontano dal giocatore che si faceva ammirare tra l’ultimo anno di Allegri e il primo con Motta, altra delusione. Se chiedete, forse oggi Guardiola non lo brama più come allora. Dal 46’ Yildiz 5 - Tudor aveva già avvisato in conferenza stampa coloro che non l’avessero ancora notato: è stanco, non è brillante. E all’Olimpico ne fornisce una nuova dimostrazione. Conceicao 5,5 - Alterna guizzi e imprevedibilità a una scarsa capacità di giungere al concreto negli ultimi metri. Ferma tutti per una revisione VAR a metà ripresa: il contatto era molto leggero. Koopmeiners 5 - In pochi si stupiranno di sapere che pure all’Olimpico si sono viste poche tracce del Koop che fu. Poco più di un’ora in campo, sbiadita. Non funziona nemmeno da mediano. Dal 66’ Thuram 5,5 - Difficile misurare il suo reale impatto in neanche mezz’ora di partita, di certo non fa cambiare passo alla Juventus. Suo l’ultimo tiro in porta del match, ma poco pericoloso. Locatelli 5 - A lungo fuori contesto, autore di un primo tempo in cui è tra i peggiori in campo, anche per ciò che gli viene richiesto. Un pizzico meglio nella ripresa ma dal capitano serve di più. McKennie 5 - Forse nemmeno lui capisce quale ruolo debba fare, sballottato com’è tra la corsia (di sinistra, tra l’altro) e l’interno del campo. I risultati sono modesti. Ed era a forte rischio rosso. Dal 79’ Openda sv. David 4,5 - Non soltanto non incide in fase offensiva, e di costruzione ancor prima che di finalizzazione, ma si macchia anche dell’errore di impostazione che permette a Basic di esultare. Dal 66’ Kostic 5,5 - Inserito inizialmente per riequilibrare le dinamiche tattiche della Juventus, nel finale si destreggia in qualche timida sgroppata in avanti ma il suo contributo è trascurabile. Vlahovic 4,5 - Due occasioni (una sola buona) sulle quali arriva in entrambe moscio, senza il giusto passo per colpire come dovrebbe. E come ci si aspetterebbe da uno che muove tanti milioni. Igor Tudor 5 - Sfida da ex, vara un cambio di direzione tattica col passaggio alla difesa a quattro, con esterni di centrocampo e doppia punta. L’esperimento dura mezz’ora, tempo di farsi bucare da Basic e di faticare a reagire, che mette in piedi una sorta di 3-5-2 con Cambiaso mezz’ala e McKennie esterno. Neanche così le cose vanno troppo meglio, a fine primo tempo i tifosi bianconeri fischiano la squadra. La ripresa è anche meno incoraggiante, lui prova a combattere sterilità e imprecisione buttando dentro via via gente sempre più offensiva ma il risultato è la quarta partita consecutiva senza gol e il secondo ko di fila in A.