Claudio Nassi: le boutades della FIGC
Peccato che la strategia del "tutto cambi perché niente cambi" continui a farla da padrone. Guai ricordare il Cancelliere della Germania, Schroeder, quando nel 2002 disse: "Non mi interessa che i migliori calciatori vadano in Inghilterra, Italia e Spagna.
L'importante è che le nostre società abbiano bilanci sani". Da allora i tedeschi hanno dominato in Europa, con stadi tra i più accoglienti e la media spettatori più alta del continente. Evidentemente imitare la Germania non è possibile. Non solo. Interverrà mai la Covisoc se i conti non tornano? Come continueremo a iscrivere ai campionati società inadempienti. La vergogna di veder finire tra i Dilettanti Palermo, Bari, Avellino, Modena e non so quanti altri club, è ormai la norma. Tornare al semi-professionismo in Serie C? Sarebbe semplice, anche perché le cose funzionavano. Si corre alla ricerca di nuovi introiti, quando prima sarebbe consigliabile diminuire i costi. Pare che nell'ultimo mercato i procuratori abbiano incassato oltre 650 milioni in provvigioni, insieme con un'altra figura, l'intermediario, arrivato in aiuto per scippare più soldi ai ricchi scemi. Se esiste un esercito di procuratori che crea problemi a non finire, soprattutto nelle categorie inferiori, dal momento che hanno in mano le sorti dei campionati, non si fa nulla. Non solo per eliminarli, ma almeno regolamentarli. La cosa più grave è che venga da Lady Radio l'input a migliorare, a partire dai corsi di Coverciano, e che si continui a leggere e ad ascoltare i venditori di aria fritta, sempre convinti di prenderci per il naso.