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FOCUS TMW - Atalanta, un enorme grazie alla Champions. Ma il gruppo Percassi è negativo
Il classico viaggio di novembre nei bilanci dei club di TuttoMercatoWeb deve fare ancora i conti con il Coronavirus, più che nella passata stagione. Perché se un anno fa non sapevamo bene a che punto fosse la notte, con molti crediti sparsi sull'anno successivo perché la Serie A non era ancora finita al 30 giugno, dall'altro non c'era certezza del Fair Play Finanziario, che accorperà sia il 2020 che il 2021. Il calcio italiano è malato, più di quanto fosse un anno fa, sia per una questione di stadi, sia per le plusvalenze
ATALANTA
Ennesimo anno da record per i Percassi, perché il 2020, nonostante la pandemia, ha portato alcuni significativi miglioramenti. Il primo è il valore della produzione, visto che è passato da 188,6 milioni a 241,9. Una cifra straordinaria considerando che per un largo periodo di tempo non c'è stata la possibilità di usufruire del Gewiss Stadium, completamente vuoto sia per la Champions che per il campionato. Certo, dall'altra parte ci sono i 2,6 milioni di incasso per Atalanta-Valencia a San Siro, cosa che è praticamente impossibile da replicare a Bergamo.
QUI IL RENDICONTO DEL BILANCIO 2019
Diritti televisivi
Sono 117 milioni, cifra altissima che deriva anche dalla partecipazione in Champions League, in particolare dalle sfide contro Valencia e Paris Saint Germain, in agosto, nella final eight di Lisbona dopo il Coronavirus. In crescita ulteriore dopo il precedente record di 89,8 milioni dell'anno precedente, ben oltre il raddoppio dei 53,8 del 2018. Come nel 2019 è una situazione più che virtuosa, ma le qualificazioni continue in Champions cambiano la dimensione del club, anche se la pandemia suggerisce di andarci con i piedi di piombo. 56 milioni nel 2020 arrivano dalla Serie A, mentre 61 arriva dalla Champions League: 26 per Valencia e PSG, 34 per la fase a gironi del 2020-21.
I costi
Aumentano per il secondo anno consecutivo, passando da 147,6 milioni a 166,5. Tutti gli indicatori sono in aumento: 74,1 per gli ingaggi (+5,1), 38,2 per i costi operativi (+6,3), 15,2 per i costi di gestione calciatori (+0,3) e 38,8 per gli ammortamenti (+7,1). Quel che comunque fa capire che l'Atalanta è gestita in maniera oculata è il risultato della gestione operativa, praticamente identica al 2019 con un risultato da +39 milioni.
Plusvalenze e acquisti
La gestione economica dei calciatori vale 89,3 milioni in casa Atalanta. Le plusvalenze portano 68,5 milioni grazie prevalentemente a Kulusevski, Castagne e Mancini. Dall'altra parte ci sono gli acquisti che sono una parte abbastanza importante degli ammortamenti futuri: Duvan Zapata per 12 milioni, Miranchuk per 15 e Pasalic per 14,5. Il risultato del player trading è positivo per 35,2 milioni.
Disdetta stadio
L'avvento del Coronavirus ha portato a un quasi cancellamento degli incassi per la seconda parte del 2020 (soprattutto considerando che c'è stato un solo periodo con 1000 spettatori all'interno degli stadi), mentre nel 2021 potrebbe esserci un miglioramento. Non nei conti atalantini, visto che nei due mesi di apertura avevano già abbattuto quota 6 milioni (di cui 2,6 dovuti ad Atalanta-Valencia). San Siro, affittato per una partita, è stato pagato 365 mila euro, ampiamente recuperati dai 45 mila spettatori della sfida di febbraio. Con Young Boys e Manchester sono arrivati circa 1,4 milioni, probabilmente a fine 2021 ci sarà un guadagno intorno ai 5-6 milioni totali.
Diallo prima, Romero dopo
Quale sarà la situazione per il 2021? Arrivare agli ottavi con il Real Madrid porterà a una diminuzione di un 12-13 milioni rispetto agli incassi degli anni precedenti, ma potrebbero essere coperti dai diritti televisivi domestici, visto che per la terza volta consecutiva è arrivato un terzo posto. Ma non solo: i soldi di Amad Diallo - probabilmente 25 milioni di plusvalenza secca - arriveranno ad aiutare il bilancio 2021, quelli di Romero probabilmente per il 2022. L'Atalanta potrà quindi lavorare senza doversi ridimensionare più di tanto, visto che gli stipendi sono intorno al 30% del fatturato.
Il gruppo in sofferenza
Nel 2019 - e per la prima volta dal 2015 - i Percassi avevano chiuso il bilancio della holding Odissea con un positivo di 4,4 milioni. Questo grazie all'attivo dell'Atalanta che, anche stavolta, aiuta in maniera decisiva i proprietari. Anzi, in questo caso è un bel salvagente: il settore cosmetica vede un -42,3 milioni, il Food&Beverage -2, la Capogruppo e servizi minori -17, il retail a -4,5. Se non ci fosse l'Atalanta il gruppo sarebbe in perdita di 65,8 milioni, grazie ai 42 milioni di utile nerazzurro si attesa su un comunque non rassicurante -23,8 milioni.
ATALANTA
Ennesimo anno da record per i Percassi, perché il 2020, nonostante la pandemia, ha portato alcuni significativi miglioramenti. Il primo è il valore della produzione, visto che è passato da 188,6 milioni a 241,9. Una cifra straordinaria considerando che per un largo periodo di tempo non c'è stata la possibilità di usufruire del Gewiss Stadium, completamente vuoto sia per la Champions che per il campionato. Certo, dall'altra parte ci sono i 2,6 milioni di incasso per Atalanta-Valencia a San Siro, cosa che è praticamente impossibile da replicare a Bergamo.
QUI IL RENDICONTO DEL BILANCIO 2019
Diritti televisivi
Sono 117 milioni, cifra altissima che deriva anche dalla partecipazione in Champions League, in particolare dalle sfide contro Valencia e Paris Saint Germain, in agosto, nella final eight di Lisbona dopo il Coronavirus. In crescita ulteriore dopo il precedente record di 89,8 milioni dell'anno precedente, ben oltre il raddoppio dei 53,8 del 2018. Come nel 2019 è una situazione più che virtuosa, ma le qualificazioni continue in Champions cambiano la dimensione del club, anche se la pandemia suggerisce di andarci con i piedi di piombo. 56 milioni nel 2020 arrivano dalla Serie A, mentre 61 arriva dalla Champions League: 26 per Valencia e PSG, 34 per la fase a gironi del 2020-21.
I costi
Aumentano per il secondo anno consecutivo, passando da 147,6 milioni a 166,5. Tutti gli indicatori sono in aumento: 74,1 per gli ingaggi (+5,1), 38,2 per i costi operativi (+6,3), 15,2 per i costi di gestione calciatori (+0,3) e 38,8 per gli ammortamenti (+7,1). Quel che comunque fa capire che l'Atalanta è gestita in maniera oculata è il risultato della gestione operativa, praticamente identica al 2019 con un risultato da +39 milioni.
Plusvalenze e acquisti
La gestione economica dei calciatori vale 89,3 milioni in casa Atalanta. Le plusvalenze portano 68,5 milioni grazie prevalentemente a Kulusevski, Castagne e Mancini. Dall'altra parte ci sono gli acquisti che sono una parte abbastanza importante degli ammortamenti futuri: Duvan Zapata per 12 milioni, Miranchuk per 15 e Pasalic per 14,5. Il risultato del player trading è positivo per 35,2 milioni.
Disdetta stadio
L'avvento del Coronavirus ha portato a un quasi cancellamento degli incassi per la seconda parte del 2020 (soprattutto considerando che c'è stato un solo periodo con 1000 spettatori all'interno degli stadi), mentre nel 2021 potrebbe esserci un miglioramento. Non nei conti atalantini, visto che nei due mesi di apertura avevano già abbattuto quota 6 milioni (di cui 2,6 dovuti ad Atalanta-Valencia). San Siro, affittato per una partita, è stato pagato 365 mila euro, ampiamente recuperati dai 45 mila spettatori della sfida di febbraio. Con Young Boys e Manchester sono arrivati circa 1,4 milioni, probabilmente a fine 2021 ci sarà un guadagno intorno ai 5-6 milioni totali.
Diallo prima, Romero dopo
Quale sarà la situazione per il 2021? Arrivare agli ottavi con il Real Madrid porterà a una diminuzione di un 12-13 milioni rispetto agli incassi degli anni precedenti, ma potrebbero essere coperti dai diritti televisivi domestici, visto che per la terza volta consecutiva è arrivato un terzo posto. Ma non solo: i soldi di Amad Diallo - probabilmente 25 milioni di plusvalenza secca - arriveranno ad aiutare il bilancio 2021, quelli di Romero probabilmente per il 2022. L'Atalanta potrà quindi lavorare senza doversi ridimensionare più di tanto, visto che gli stipendi sono intorno al 30% del fatturato.
Il gruppo in sofferenza
Nel 2019 - e per la prima volta dal 2015 - i Percassi avevano chiuso il bilancio della holding Odissea con un positivo di 4,4 milioni. Questo grazie all'attivo dell'Atalanta che, anche stavolta, aiuta in maniera decisiva i proprietari. Anzi, in questo caso è un bel salvagente: il settore cosmetica vede un -42,3 milioni, il Food&Beverage -2, la Capogruppo e servizi minori -17, il retail a -4,5. Se non ci fosse l'Atalanta il gruppo sarebbe in perdita di 65,8 milioni, grazie ai 42 milioni di utile nerazzurro si attesa su un comunque non rassicurante -23,8 milioni.
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