Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / milan / Editoriale
Milan, affiorano le perplessità: dopo tre mesi non è ancora chiaro come debba giocare e con chi. E nemmeno l'atteggiamento piace
martedì 17 ottobre 2017, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
per Milannews.it

Milan, affiorano le perplessità: dopo tre mesi non è ancora chiaro come debba giocare e con chi. E nemmeno l'atteggiamento piace

Direttore di MilanNews.it, collabora con TMW Radio e Tuttomercatoweb.com. Lavora anche con INFRONT. Ha collaborato con Sportitalia.

A metà ottobre, e dopo otto turni di campionato, ancora non è chiaro come gioca questo Milan. È il quesito più grande dopo i tre mesi trascorsi da quando Vincenzo Montella ha avuto la squadra a disposizione, ovvero da quando il gruppo dei nuovi acquisti è partito per la Cina e ha iniziato la preparazione. I dubbi tattici sono all'ordine del giorno, parecchi giocatori sono adattati e non stanno rendendo, i continui spostamenti di Suso e Bonaventura, gli esperimenti in attacco con Silva, Kalinic e Cutrone non hanno ancora portato ad una soluzione definitiva. Emblematiche le parole di Bonaventura in tv dopo la sconfitta nel derby: "Col 433 avevamo certezze, col 352 ci sono giocatori che fanno fatica ad adattarsi". Il Milan in queste prime otto gare di campionato ha cambiato otto volte la formazione. Spesso a causa di infortuni o squalifiche ma ciò che balza all’occhio è che la squadra debba trovare quanto prima l’assetto e l’equilibrio giusto.

Difficoltà oggettive, come nel primo tempo con l'Inter dove il Milan non è stato mai pericoloso, lasciando da solo André Silva e con Suso e Jack inoffensivi. Nella ripresa con lo spostamento dello spagnolo e l'introduzione di un'altra punta come Cutrone per dare più peso all'attacco, il Milan ha cambiato volto e modo di giocare. È sembrato palese che la mossa tattica è stata vincente, allora perché regalare un tempo di gioco all'avversario? Altra cosa lampante: il Milan non ha equilibrio difensivo, prende troppi gol. Sono 13 reti incassate in 8 partite, troppi per una squadra che punta alla Champions, addirittura i gol subiti sono più di quelli realizzati. La sensazione è di una fase difensiva confusionaria, ogni volta che l'avversario di turno attacca il Milan, crea un pericolo da gol, la difesa balla ad ogni sussulto, ed è un fattore da analizzare con scrupolo, considerando che il trio difensivo del Milan vanta di nomi eccellenti ma forse male assortiti. Non c'è un vero marcatore, sono tre giocatori d’impostazione, il secondo gol di Icardi nel derby è emblematico. Uno degli attaccanti più letali della serie A lasciato solo in area e libero di colpire a rete, in modo indisturbato. Non è normale.

Nemmeno l'atteggiamento è piaciuto, perché nel primo tempo contro l’Inter i rossonero hanno avuto un approccio troppo tenero al match, non hanno mai messo in difficoltà Miranda e compagni, eppure l'ambiente era carico dopo due settimane d'attesa. Ci è piaciuto il piglio con cui è entrato in campo Locatelli, tosto e deciso, così si giocano i derby.  

Quindi confusione tattica, giocatori che faticano ad adattarsi, qualche errore individuale da matita rossa ha portato il Milan alla terza sconfitta di fila, la quarta su otto gare. Ci aspettavamo qualche difficoltà iniziale ma non così ampie, il Milan a metà ottobre non ha ancora sciolto i dubbi di luglio. Bisogna concedere altro tempo? Senza dubbio, perché la squadra è migliore rispetto agli anni passati, perché ci sono giocatori di esperienza e di grande qualità, come dimostra il secondo tempo contro l’Inter. Bisogna riuscire a trovare continuità al più presto, Montella e tutti i giocatori non possono perdere altro tempo.