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Gazidis capirà presto quanto sia utile Ibra per chiudere il torneo e anche per il futuro. Il nodo da sciogliere con Ralf Rangnick: farà il dt con un tecnico di fiducia o no?TUTTO mercato WEB
giovedì 4 giugno 2020, 00:00Editoriale
di Franco Ordine
per Milannews.it

Gazidis capirà presto quanto sia utile Ibra per chiudere il torneo e anche per il futuro. Il nodo da sciogliere con Ralf Rangnick: farà il dt con un tecnico di fiducia o no?

Ibra è tornato, puntualissimo, dalla Svezia per sottoporsi ai controlli dei medici già prenotati e riprendere quindi la preparazione. Zlatan vuole, ancora una volta, bruciare le tappe della guarigione per provare a recuperare in tempo utile magari per l’ultima sfida con la Juve di campionato (sistemata in luglio) visto che, da squalificato, avrebbe comunque saltato la semifinale di coppa Italia. Ibra è tornato e capiremo meglio, valutando le prestazioni della squadra in occasione delle sfide senza il suo contributo, quanto sia stato prezioso il suo arrivo, voluto cocciutamente da Boban e Maldini, in contrasto aperto con le linee guida di Elliott e quanto possa ancora esserlo nella prossima stagione che pure avrà tempi molto ristretti tra la conclusione dell’attuale e l’inizio (12 settembre) della prossima. Anzi, a tal proposito, c’è da fare un breve inciso: poiché anche la finestra di calcio-mercato sarà ridotta, un mese o poco più in tutto, è cosa buona e giusta, approntare in tempo utile i piani e le future trattative in modo da non finire stritolati tra le scadenze successive al 2 agosto, data di chiusura del torneo post-covid-19.

A questo proposito è fondamentale sciogliere il nodo riferito al tedesco Ralf Rangnick. Intendiamoci: non è in discussione il suo arrivo a Milanello nonostante l’azionista faccia sapere tutti i giorni che non ci sarà a breve nessun incontro tra la famiglia Singer e l’erede di Pioli. Se mai ci sarà, questa volta l’interessato di sicuro non farà annunci. È da decidere invece, tra gli argomenti all’ordine del giorno, il suo ruolo. Perché un conto è averlo come allenatore, quindi con la responsabilità piena di metodi di allenamenti, scelta di arrivi e partenze, allestimento di sistema di gioco e relative formazioni e un altro conto è averlo come direttore dell’area tecnica. Nel Milan moderno, il dt più famoso è stato Gipo Viani in sodalizio tempestoso con Nereo Rocco al quale toccò, quasi per un ricorso storico, identico incarico ai tempi di Felice Colombo presidente quando in panchina si presentò Nils Liedholm. Rocco in verità si limitò a frequentare Milanello, a rilasciare qualche gustosa intervista e a fare qualche battuta ai calciatori tipo quella riferita al debutto veronese di Franco Baresi (“ah anche tu hai giocato?”) che fece arrossire il futuro capitano.

Si tratterebbe quindi di un inedito per il calcio italiano. Ma in particolare toccherebbe capire meglio su quale profilo s’indirizzerebbe Rangnick per scegliere l’eventuale collaboratore principale, in sintonia con le sue idee, da mandare in panchina. La candidatura di Nagelsmann è stata negata in modo deciso dall’azionista e tale smentita solenne, non una di maniera, fa pensare davvero che questo sia uno dei nodi ancora da sciogliere tra l’ad Gazidis e il tecnico tedesco. Tutto il resto- e quindi l’addio di Paolo Maldini, unitamente a quello del ds Massara a cui viene attribuito anche un possibile ritorno in giallorosso- sono le tessere che andranno a completare il puzzle.