MN - Zille: "Theo e Leao sono due giocatori per cui da maggio in poi Furlani, Ibrahimovic, si sono spesi per dire: 'Questi non partono'"
Il Milan di Paulo Fonseca ha ancora una volta fallito l'appuntamento con la vittoria pareggiando 2 a 2 a Roma contro la Lazio sabato scorso. Ciò che però è più saltato all'occhio della sfida all'Olimpico è stato senza ombra di dubbio il comportamento avuto da Theo Hernandez e Rafael Leao al momento del cooling break del secondo tempo, del quale abbiamo parlato in compagnia della bordocampista di DAZN Federica Zille.
Sul comportamento di Theo e Leao a Roma
"Io sono per la sacralità dello spogliatoio. Se c'è qualche problema con l'allenatore, se non dovessero aver gradito l'esclusione dal primo minuto, è loro diritto esprimerlo ma fa male alla squadra che avvenga davanti alle telecamere, che avvenga durante una partita. Theo poi in qualche modo ha buttato acqua sul fuoco nel post partita dicendo che si inventano tante cose, che non ha nulla contro l'allenatore e la squadra, che semplicemente era entrato da troppo poco, però danno una brutta immagine all'esterno. Danno anche un brutto messaggio ai compagni, perché si sono distaccati non solo da Fonseca in quel momento ma dal gruppo. Hanno agito da singoli e non da squadra, per il bene del Milan non deve succedere".
E ancora
"Sono i giocatori da più anni in rossonero, dal valore più alto. Sono due giocatori per cui da maggio in poi Furlani, Ibrahimovic, si sono spesi per dire: "Questi non partono", insieme a Maignan. Se da loro parte un'immagine diversa da quella di gruppo coeso è un problema, ripeto sempre per il bene della squadra. In quel momento, loro, non hanno messo davanti il Milan, ma se stessi".