
Come un lodolaio. Allegri e Napoleone. Modric e Massèna. Son, grande idea. Perth non un sassolino, un macigno
Massimiliano Allegri, il lodolaio. Come somiglia l’allenatore del Milan a quell’uccello rapace, simile a un falco pellegrino, che vola rasoterra, veloce , prima di scendere in picchiata e catturare la preda. Come vola basso anche il buon Max, perché non vuole creare troppe aspettative, conoscendo i pregi ma anche i difetti della sua squadra. Parlare poco, lavorare molto, non drammatizzare gli infortuni, esaltando quelli che vanno in campo. E’ stata certo una fortuna quegli anni con Silvio Berlusconi, che ha sempre insegnato ai suoi collaboratori, giornalisti, dirigenti, allenatori, di non parlare mai degli assenti ma sempre sottolineando le qualità dei presenti.
Anche contro la Fiorentina, i rossoneri di Allegri hanno mostrato il loro gioco ben codificato, la loro intelligenza tattica, grazie a un maestro come “Luce" Modric. Una coppia che ricorda Napoleone Bonaparte, lo stratega delle grandi vittorie, e il suo fidato André Masséna, comandante dell’Armata d’Italia. L’allenatore livornese non vuole partire mai forte. Nel primo tempo, studia l’avversario, lo sfianca, lo stordisce, per poi cercare di accelerare e vincere nelle ripresa. Poi, seduto al tavolo del dopo partita, mitiga, devia, nega, spegne, sapendo che il calcio è fallace, perfido, ingannevole. Beh, è giusto che lui continui a imitare il Lodolaio. Molti tifosi invece si mettono i tappi di cera nelle orecchie, perché ,dopo i miasmi della scorsa stagione, hanno tanta voglia ancora di volare in alto, di respirare aria pura. Sognano grandi traguardi, applaudono un Milan tornato normale, un Milan che, come quasi sempre, è successo nella sua storia, guarda gli avversari dall’alto. Preoccupa certo una rosa di eccellente livello qualitativo, ma che deve essere migliorata sul piano quantitativo. A gennaio serve una alternativa allo splendido Gabbia, a proposito Buon Compleanno, che sta guidando la difesa con grande intelligenza e capacità. Non riesce ancora convincermi Athekame, che giurano diventerà un grande difensore, ma ancora troppo timido per sostituire Saelemaekers. In attacco ancora tutto da scoprire, nel Milan, non come valore assoluto, Nkunku, che, nella futura squadra da Champions League, mi sembra la figura ideale per alternarsi a Leao, quando gli impegni si infittiscono.
E’ una idea molto berlusconiana, e quindi molto intelligente, quella di ingaggiare il coreano Son, in questa pausa del campionato americano. Un attaccante di alto livello che ha le stesse esigenze di David Beckham, prima del mondiale 2010. Su consiglio di Fabio Capello allenatore della Nazionale inglese, David venne al Milan nei mesi invernali per essere pronto per la nazionale, anche se un grande infortunio bloccò questi propositi. Son è uno splendido attaccante di fascia, sarebbe utilissimo per lo sprint Scudetto.
Dopo aver ammirato il Como contro la Juventus, aumentano le mie perplessità (eufemismo) sulla trasferta australiana di Perth, che vedrebbe il Milan giocare, in campo neutro. Speriamo che la lega italiana imiti LaLiga spagnola e annulli la partita a 14000 km dall’Italia oppure che sia proprio il Milan a cambiare idea. Affronterebbe una squadra che ama il palleggio ragionato, che certamente potrebbe subire il tifo appassionato di San Siro. Insomma continuo a sperare che la componente denaro venga messa da parte per pensare solo al grande traguardo che aspetta il Milan. Qualche giorno fa, Allegri ha sottolineato che ogni dettaglio potrebbe essere fondamentale nella lotta per la vittoria. Fuso orario, lungo viaggio, cambio di clima, mancanza di San Siro, ritorno con trasferta a Pisa non sono dettagli, non sono sassolini, sono macigni sulla strada dello Scudetto!







