Dal mercato domande e risposte. Lo spreco gigantesco: molti gol subiti, ma troppi errori davanti... Derby: il conforto degli scontri diretti
Un salasso di punti, un'emorragia incontrollata. Si può scegliere tra Cremonese, Juventus, Pisa, Parma e forse anche Atalanta - soprattutto per come era cominciata -, comunque 4 pareggi e una sconfitta significano la bellezza di 11 mattoncini sbriciolati nella costruzione del vertice. Non si possono vincere tutte le partite e, per esempio, quella contro la Fiorentina è stata una gara sporca dove ancora una volta i rossoneri sono andati vicino allo spreco. Diciamo allora che con il Pisa è andata anche bene, nonostante l'occasionissima di Saelemakers allo scadere, e anche a Parma (per la prestazione sconcertante nel segmento dallo 0-2 al 2-2) le fiammate finali con Pulisic e ancora Saelemakers hanno lasciato rimpianti. Non parliamo poi della ripresa a Torino, il rigore sbagliato e le occasioni di Leao. Però all'ultimo secondo è stata la Juventus a sfiorare il gol vittoria.
È sempre difficile fare una comparazione delle occasioni perdute e dei punti effettivamente scialacquati, dunque l'esercizio più produttivo è esaminare le cause di questo patrimonio perduto. Non posso non partire dalle assenze: troppo incisivi e importanti Rabiot e Pulisic nell'economia, nell'equilibrio, nella consistenza della squadra. Il primo aiuta Fofana, in apnea nelle ultime settimane, e tutto il comparto difensivo, il secondo risolve sbucando dal nulla, inventando. Con la penuria di gol degli attaccanti, l'americano è il vero tesoro offensivo del Milan. Parto dalle assenze, trovando conforto nel fatto che Allegri aveva portato la squadra in testa alla classifica senza Leao, adesso è a 2 punti da Roma e Inter senza Pulisic e Rabiot. Voglio pensare e credere che con i ranghi di nuovo al completo, ripartirà la corsa.
Parto dalle assenze, dicevo, ma non mi fermo a questa causa riduttiva. I troppi gol subiti da Cremonese, Pisa e Parma, in particolare, sono frutto certo di distrazioni individuali, ma anche di un atteggiamento collettivo della squadra non all'altezza della situazione. Se tu fai 2 punti nelle 3 partite contro le neopormosse, non è colpa dei singoli, ma della prestazione. La determinazione, la mutualità espressa negli scontri diretti, sarebbero state più che sufficienti per avere tutt'altro bilancio in queste 3 gare.
Sbaglia dietro ed è un po' troppo svagato in mezzo, sia in fase difensiva che in costruzione, il Milan: se avesse, però, qualcuno che con i suoi gol nascondesse questi cumuli di polvere sotto al tappeto, la situazione in classifica sarebbe assai diversa. I rossoneri segnano poco, troppo poco: 2 gol, uno al Pisa e uno al Parma, avrebbero portato 4 punti in più e quei gol sono stati ripetutamente, clamorosamente sbagliati nei finali, quando gli avversari non avrebbero più avuto tempo per recuperare.
La penuria è dovuta alla mancanza di una punta con il fiuto, l'ossessione della rete. Non ce l'hanno né Leao, né Gimenez, né tanto meno Nkunku. Ho letto in settimana del poco che hanno prodotto in queste ultime stagioni anche Morata e Okafor, per esempio, e da quanto tempo manca un cannoniere se si escludono Ibrahimovic e Giroud. Corretto. Le occasioni sul mercato non mancavano, però se andiamo a vedere cosa non hanno combinato alcuni obiettivi come David, Openda, lo stesso Hojlund dopo una bella partenza, viene fatto di credere che la carestia sia più estesa rispetto al Milan, dove comunque Gimenez e Nkunku (un'ala destra o trequartista, non una punta) devono darsi una scossa. E una mossa. Il mercato estivo è rimasto con varie domande in sospeso, quello invernale dovrà avere risposte convincenti, anche se - meglio dirselo prima, meglio dirselo subito - non offre granché per sistemare le cose anche in altri ruoli.
Il conforto, in vista del derby che attende alla ripresa, è dato dagli scontri diretti dove - al di là dei risultati - la squadra di Allegri ha saputo dare il meglio dal punto di vista dell'abnegazione, della mutualità e soprattutto della determinazione. Contro Bologna, Juventus, Napoli e Roma 10 punti, nessun gol subìto, un'attenzione elevatissima, senso di squadra al di là dei presenti e degli assenti. E' da questo modello di partite che bisogna non solo ripartire, ma continuare. Nel derby e dopo il derby.






