MN - Incredibile colpo basso: vietato lo striscione “Sodalizio Rossonero”. Cos’è successo e cosa può accadere
Una notizia ha squarciato l’avvicinamento al derby di domenica sera e, purtroppo, non ha una natura positiva. Nella giornata di ieri, una mail ha informato il direttivo della Curva Sud che lo striscione “Sodalizio Rossonero”, a seguito di nuovi accertamenti, non ha più l’autorizzazione ad entrare nello stadio di San Siro. Un colpo basso che ha nella Procura di Milano il mandante e non è difficile pensare che questa decisione arrivi da chi sta seguendo l’inchiesta “Doppia Curva”, che ha nel pm di ferro Paolo Storari e nella collega Sara Ombra i due magistrati che hanno mandato alla sbarra i vertici delle due curve di Milano, nonostante una netta differenza fattuale e probatoria tra i comportamenti dell’ex direttivo della Nord rispetto a quelli della Sud, decisamente meno pesanti.
I fatti:
Nel corso degli scorsi mesi e successivamente alla sentenza di primo grado, il tifo organizzato milanista è stato vessato da una serie di divieti che hanno portato all’accantonamento degli striscioni dei gruppi principali del secondo blu come Curva Sud Milano, Vecchia Maniera ed Estremi Rimedi oltre a quelli del primo anello blu. Per settimane sono intercorsi dialoghi tra le parti con la quadra che era stata trovata prima di Milan-Napoli attorno agli striscioni poi apparsi a Milan-Fiorentina che vedeva in “Sodalizio Rossonero” il nuovo nome portante con ai lati “Appartenenza” e “Milanismo”. Striscioni approvati da tutti, ovvero questura e società Milan tanto è vero che sono comparsi regolarmente sia a San Siro sia in trasferta.
Adesso la nuova doccia fredda, con la mail di diniego al poter far entrare Sodalizio a San Siro. Nella comunicazione non vengono spiegati i motivi di tale nuovo divieto, ma viene fatto riferimento a “nuovi accertamenti” dei quali nessuno delle parti chiamate in causa ha conoscenza. Di certo c’è che la parola SODALZIO (che è un nome usato anche dalla tifoseria della Lazio, giusto per fare un esempio) non può rappresentare un inno alla violenza, una riconduzione diretta o indiretta al passato e, cosa ancor più folle, è uno striscione approvato in tutto il resto d’Italia, tranne a Milano. La verità è che l’inchiesta “Doppia Curva” ha attivato una fase di repressione verso le curve di Milan e Inter che non si è mai vista, nemmeno nei tempi più bui della storia del movimento ultras. Inoltre anche la Questura di Milano non ci fa una bella figura, in attesa di motivazioni.
Cosa succede al derby?
Ma la domanda che tutti si pongono adesso è la seguente: cosa succederà domenica sera per il derby? Al momento non c’è una risposta definitiva, perché il direttivo è stato colpito in maniera improvvisa dal nuovo provvedimento restrittivo e ci sono tante cose da mettere sul tavolo. La squadra non ha colpe di quanto sta succedendo tra gli uffici della Procura e il derby è una partita diversa dalle altre, ma potrebbe anche essere il palcoscenico giusto per poter far sentire, in mondovisione, il dissenso verso quanto sta accadendo. È probabile che la decisione finale venga presa a ridosso della partita, vagliando ogni singola situazione vista anche la particolarità della partita ma quello che sta accadendo a Milano uccide il tifo e il Milan deve tornare a far valere la sua voce, perché uno stadio senza tifoseria organizzata è un danno per la squadra ma anche per l’immagine della società.








