
Pasticcio VAR a San Siro: l'AIA ferma Marcenaro e Fabbri. Gravina: "Errore evidente"
Il cortocircuito VAR a San Siro avrà delle conseguenze. Quanto accaduto in Milan-Bologna non è andato per niente giù ai vertici arbitrali, oltre che a Massimilano Allegri. Se Matteo Marcenaro, arbitro di campo, aveva visto correttamente, le indicazioni da Lissone di Michael Fabbri - che al monitor ha mostrato il secondo contatto fra Freuler e Nkunku, regolare, e non il precedente fallo di Lucumi sull’attaccante rossonero - hanno portato il fischietto a rivedere le proprie scelte. Una situazione che porterà i due a uno stop, anche se quello di Marcenaro potrebbe essere minimo, legato al classico turnover arbitrale, mentre la bocciatura più rilevante sarebbe stata destinata a Fabbri.
Dell’accaduto ha parlato, a Radio Rai 1, anche il presidente federale Gabriele Gravina: “L'errore è piuttosto evidente, il ricorso alla tecnologia non può conoscere un ritorno al passato. Siamo sempre più proiettati al futuro: capita spesso che gli arbitri, dove non c'è la tecnologia, cerchino un supporto alle loro decisioni. Vuol dire che la tecnologia serve, basti pensare a come si è ridotto il margine di errore".
Gravina si è inoltre soffermato su Italia-Israele del prossimo 14 ottobre: “’Italia è capitata nel girone di Israele: l’invito a non giocare significa dire in maniera chiara non andare al Mondiale. Delle due l’una: non possiamo pensare di utilizzare il nostro mondo, che è quello dello sport e del calcio, della pacificazione, della socializzazione, che abbatte muri e unisce per chiudere conflitti, per invitare a non giocare e poi sapere che si perde la qualificazione, agevolando Israele".
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