
Il Milan è già primo e Allegri pensa al quinto posto. Ma c'è un dato che preoccupa gli altri
“Essere in testa è sempre bello. Vuol dire che sei più lontano dal quinto”. Così Massimiliano Allegri ha commentato il primato del suo Milan, dopo il successo di ieri sera sulla Fiorentina. Dichiarazioni in linea con il personaggio, con quell’idea di pragmatismo e, perché no, anche con un pizzico di scaramanzia. Un passo alla volta: del resto, i rossoneri sono reduci da un campionato nelle retrovie, più che un obiettivo il ritorno in Champions League è una necessità. Questione di campo e - soprattutto - di bilancio.
C’è un dato, però, che cambia la lettura. Max Allegri è primo già alla settima giornata di campionato e questa è una pessima notizia per chi insegue. Quando gli è capitato, infatti, il livornese non ha mai mollato il colpo: è avvenuto in tre stagioni diverse, alla Juventus, nel 2014 e nel 2016, ma anche nel 2018. Risultato: alla trentottesima giornata, lo scudetto è poi finito cucito sul suo petto. Senza mai essere messo in discussione.
Più in generale, Allegri non è mai stato ripreso. Ha vinto in rimonta - memorabile l’annata 2015/2016, avvio choc e poi tricolore -, ma non è mai stato rimontato. Dal testa a testa, quando è riuscito a ingaggiarlo (non si può far finta che il bis alla Juve, quando per lo scudetto non è mai stato in corsa), non è mai stato battuto. I cavalli, del resto, si vedono all’arrivo. Lo diceva anche lui, con un tweet, ad agosto 2015, in un momento buio di quell’inizio di stagione: “La Serie A non è la finale dei 100 metri ma una maratona. Serve pazienza per trovare il ritmo giusto”. Ecco, la sua carriera dice che, quando lo trova, non lo molla.
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