Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / milan / Serie A
Dawidowicz: "Arabia? Solo tre settimane. I soldi valgono meno della mia famiglia"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:21Serie A
di Andrea Losapio

Dawidowicz: "Arabia? Solo tre settimane. I soldi valgono meno della mia famiglia"

“Prima potevano interessarmi i soldi. Ora giocherei gratis… Quasi”. Pawel Dawidowicz è rimasto senza squadra, sebbene a luglio avesse firmato un biennale con l’Al Hazem, in Arabia Saudita. Una avventura durata davvero pochissimo. “Dopo la conclusione del campionato ho deciso di vedere altre cose, di cambiare. Avevo avuto offerte da parte di squadre di Serie A, ma volevo provare qualcosa di differente”. E quindi Arabia Saudita. “Sì, sono andato là da solo per il ritiro, tre settimane. Dopo è arrivata la mia famiglia: ho un bimbo piccolo e mia moglie è incinta. Era davvero troppo difficile stare lì, per diversi motivi”. Tipo? “Quasi ogni giorno dovevo andare all’ospedale per delle visite di controllo ed era complicato. Nessuno parla inglese, forse tre persone in tutta la città”. Solo questo?
 “No, le donne non possono uscire senza un uomo. E devono rimanere coperte, solo gli occhi non sono velati”. Ha provato a cambiare le cose?
 “Sì, ho fatto delle richieste, ma mi rimandavano sempre a domani. A un certo punto mi sono stufato e ho deciso che c’erano cose più importanti del calcio, come la mia famiglia”. Ed è tornato in Polonia. 
“Sì, ora sono vicino Danzica. Mi sto allenando con una squadra locale e con un personal trainer, ma mi manca la partita. Sapevo che facendo così sarei rimasto un po’ senza giocare, ma avevo bisogno di concentrarmi sulla mia famiglia. Non potevo rimanere là per come stavano mia moglie e mio figlio”. Aveva offerte?
 “Sì, ma non mi soddisfavano. C’erano club in cui potevo ricominciare da subito, perché ho risolto il contratto durante la finestra di mercato. Potevo firmare con chiunque ma dovevo sistemare alcune cose, il momento dal punto di vista personale era molto delicato per quanto era successo là, in tre settimane”. Ora è tutto a posto?
 “Sì, ma i campionati sono iniziati, so che devo aspettare. Penso che a dicembre possa accadere qualcosa”. Ma perché aveva scelto l’Arabia? 
“Volevo andare lontano, guadagnare di più. Ora non mi interessa tanto, mi basta restare in Europa. Va tutto bene, ma mi manca lo sfogo e l’adrenalina della gara per buttare fuori la cattiveria che ho”. Che offerte aveva?
 “Parecchie, anche in Serie A. Poi ne aspettavo dalla Spagna, una anche dalla Germania. Però avevo visto che in Arabia spendono molto, pensavo che la vita potesse essere buona. Forse a Riyad è meglio, ma dove stavo io si parlava davvero solo arabo. Non posso essere sempre egoista, a questa età ci sono cose più importanti dei soldi”. Si è parlato di Venezia e Bari. 
“Non dico quali squadre hanno provato a contattarmi, ma per ora nessuno mi ha convinto con il progetto”. A Verona come stava?
 “Tutto top. Alla mia famiglia è piaciuta molto, stavo bene e non mi mancava niente”. Quindi è stata una scelta economica. 
“C’era tanta differenza, volevo provare. Ora voglio stare in Europa, perché ho un figlio piccolo e mia moglie per ora vuole rimanere in Polonia. Io viaggerò da solo in questi mesi, poi in caso abbia due giorni liberi posso prendere un volo e tornare da loro. Andando negli Stati Uniti sarebbe più difficile”. Dove preferirebbe giocare? “Direi ovunque, certo è che l’Italia, grazie alla lingua, può essere più semplice. Sono stato lì tanti anni, l’apprendimento è veloce, sono dentro alle situazioni molto rapidamente. In Germania parlano tutti inglese ma devi imparare il tedesco, ci impiegherei un po’. Ma non vedo problemi, se c’è una buona squadra vado subito”. Lei ha avuto Tudor e Juric…
 “Per me sono tra i migliori allenatori che ho avuto. Da Verona sono arrivati alla Juventus e all’Atalanta, vuol dire molto. Poi nel calcio ci sono momenti in cui va tutto bene, altri meno. Però sono di alto livello”. Juric è stato esonerato tre volte in un anno. 
“Succede. Almeno finché non trovi il posto giusto e tutto inizia a funzionare, mettendo le cose a posto”. Polonia e Italia rischiano di non andare al Mondiale. 
“Speriamo che entrambe le nazionali possano qualificarsi. Credo che lo meritino”. Ultima: chi prenderebbe se fosse un allenatore?
 “Domanda difficile, preferirei non fare nomi… Ma dico Coppola. Giovane, forte. E come persona è molto stabile”.