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Buffon: "Spalletti il migliore possibile per la Juve. Ma con il mercato sarebbe stato più incisivo"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 11:06Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Buffon: "Spalletti il migliore possibile per la Juve. Ma con il mercato sarebbe stato più incisivo"

Gianluigi Buffon, ex portiere della Juventus e oggi capo delegazione della Nazionale italiana, ha parlato a Radio Rai affrontando vari argomenti. Queste le sue parole a partire dai portieri che stanno facendo benissimo: "La cosa è molto bella per la mia categoria. Ormai sono parecchi anni che il livello dei portieri è altissimo in Serie A e questo mi fa piacere. Al di là di tutto la scuola è ancora di riferimento, chiunque venga in Italia riesce a performare in modo importante". Pio Esposito ha già segnato tre gol nell'Italia, a chi lo paragonerebbe? "Pio è una delle note più belle del calcio italiano. Mi ha impressionato e mi piace soprattutto la testa che ha, l'attitudine al lavoro e la determinazione nel voler migliorare. Cose che non sono facili da trovare in un ragazzo. Come caratteristiche lo paragono a Toni ma è più aventi, per l'età che ha. Luca ha avuto un processo un po' più lento mentre Pio sta già determinando". Come vedrebbe l'Italia al Mondiale in caso di qualificazione? "Penso che individualmente l'Italia sia una Nazionale molto forte. Dobbiamo riuscire a trovare un equilibrio nella squadra per riuscire a far sì che i giocatori riescano a fare prestazioni da squadra. Dobbiamo riuscire a rimanere in partita in ogni istante perché in quel caso ce la giochiamo con tutti. Abbiamo però dei blackout che ci fanno uscire dalla partita". Cosa pensa dello stage e della possibilità che il campionato non sia fermato per dare respiro alla Nazionale prima dello spareggio? "Il calendario è fitto ed è tutto complicato ma non perché ci sia un muro da parte delle società. Non ci sono finestre per pensare a un buco di due o tre giorni. Per lo stage non c'è nulla di certo ma abbiamo trovato un abbraccio sincero da parte dei club e questo ci fa piacere. Qualcosina riusciremo a fare". Fare fatica a trovare spazio per la Nazionale e giocare Milan-Como a Perth è un controsenso? "Di sicuro non appartiene alle nostre abitudini ma il mondo va avanti e ci sono dietro degli interessi non di poco conto. Al di là di tutto dico che uno può essere d'accordo e meno ma per rimanere al passo con le altre Nazioni la scelta è stata fatta. Non sta a me dire se sarà vincente o meno". Non è che la FIFA stia pensando di fare un Campionato del Mondo continuo? "È bello essere aperti a un nuovo tipo di richiesta mondiale e a fare esperienze nuove, anche perché viviamo un mondo dove ci si annoia subito e la richiesta è che ci sia sempre qualcosa di diverso. Credo però che ogni Paese abbia la sua storia. Non si può pensare a una cosa nuova e non penso che si possa rinunciare ai campionati Nazionali". Pensa che il nuovo Mondiale a 48 squadre, con 104 partite, possa essere una bella novità o sarà una noia pazzesca visto che il livello potrebbe abbassarsi vista la grande quantità di Nazionali? "Solo alla fine potremo tirare le somme di quello che sarà stato il nuovo format. Sono aperto all'idea che determinate Nazionali, realtà e civiltà possano avere l'occasione di partecipare. Spero non influisca nel livello del Mondiale perché vedere che una Nazionale ultra competitiva che ha fatto la storia stia a casa e altre meno forti che saranno presenti ma a disagio sarebbe un peccato, perché vorrebbe dire che non hanno partecipato le migliori. E al Mondiale ci devono andare le migliori". Spalletti alla Juventus è la scelta giusta? "Senza dubbio. È l'allenatore migliore che ci fosse sulla piazza e il professionista migliore su cui potesse appoggiarsi la Juve in questo momento. La cosa che mi dispiace è che Luciano non abbia avuto l'opportunità di entrare fin dal ritiro con un suo progetto anche perché avrebbe potuto dire la sua sul mercato. Uno come lui che ha determinate esigente riesce a fare il meglio anche con le indicazioni sul calciomercato ma questa nuova sfida lo ha indotto ad accettare". Aveva detto che suo figlio, dopo l'esordio, avrebbe avuto lo 0,5% di possibilità di diventare un calciatore. Ora è arrivato almeno all'1%? "No (ride ndr), ora è allo 0,7%. Comunque era una provocazione ma fino a un certo punto. So quanto sia difficile arrivare, confermarsi e illudersi. Questo porta magari a imboccare strade non corrette ma proprio perché è mio figlio voglio metterlo di fronte alla realtà. Sta facendo un bel percorso ma significa nulla per adesso". Allegri può sfruttare l'assenza dalle Coppe? "Io ho sempre pensato che è molto bello essere in corsa su tutto, cavalcando l'onda delle varie competizioni. In alcuni momenti tirare fuori il massimo da tutto è comunque complicato ma con la giusta mentalità è meglio essere dentro a tutte le competizioni. Il Milan di Allegri non ha scelto di non essere in Champions e alla fine potrà sfruttare questa cosa". Conte è davvero così massacrante nel suo lavoro? "No no. Antonio Conte è uno che sa quello che vuole e ha la capacità di far aderire tutte le persone a quello che è l'obiettivo comune".