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"Nessuna novità, Leao faceva il 9 già 14 anni fa". Parla il tecnico che lo lanciò in Portogallo

"Nessuna novità, Leao faceva il 9 già 14 anni fa". Parla il tecnico che lo lanciò in PortogalloTUTTO mercato WEB
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Giacomo Iacobellis
Oggi alle 09:30Serie A
Giacomo Iacobellis

Il gol che ha deciso Milan-Lazio sabato sera non è stato un lampo estemporaneo: è stato un indizio, una conferma, una zampata da centravanti vero. Rafael Leao, rigenerato dalla cura Allegri, ha spinto il pallone in rete su cross di Tomori con la naturalezza di chi il mestiere del centravanti lo conosce da sempre. Per chi lo osserva oggi sembra quasi una novità, una trasformazione recente. Ma c’è una persona che conosce la verità meglio di tutti: Tiago Fernandes. È lui, infatti, il tecnico che ha accompagnato Leao per quasi l’intera trafila allo Sporting CP, il primo a intuire che quel ragazzo magro, occhi grandi e sorriso timido fosse nato per vivere vicino alla porta. Per essere, fin da bambino, un numero 9.

"Rafael è un calciatore speciale per me. Sempre lo sarà", ha raccontato a TMW l'attuale allenatore del Portimonense in Portogallo. "L’ho allenato dai 12 anni, praticamente dappertutto nelle giovanili dello Sporting. Solo Cristiano Ronaldo, a Lisbona, aveva quel talento lì a quell’età. È senza alcun dubbio il miglior calciatore che abbia mai avuto".

In un calcio che lo voleva esterno, mister Tiago Fernandes già all'epoca lo riportava sempre al centro. Lì dove il campo è più stretto, il tempo più corto e la responsabilità più grande. "Il suo rendimento da punta non è una novità, Rafael è un numero 9. Ha quasi sempre giocato lì. Fin da piccolino, mi ricordava Ronaldo il 'Fenomeno': la velocità, la tecnica, la qualità nell’ultimo gesto". Un esperimento vincente arrivato dunque ben prima dei tempi di Lille, la presunta prima fase della carriera di Leao-centravanti indicata da Allegri nelle interviste post partita di sabato.

Il gol alla Lazio, quello che ha portato il Milan in vetta alla classifica, può essere così l’ennesima conferma di un destino che si è semplicemente rimesso al suo posto. "Leao può giocare ovunque, nei migliori club del mondo. È all’altezza di qualsiasi squadra". Il presente, però, si chiama Milan, con un sogno scudetto da provare a raggiungere ancora: "È molto emozionante vederlo brillare a San Siro, ripaga le tante ore di lavoro passate insieme sul campo. Siamo stati molto importanti l'uno per l'altro e oggi sono davvero felice che sia protagonista in un grande club come quello rossonero. Il Milan di Allegri è perfetto per tirare fuori tutte le sue qualità, sono convinto che quest'anno segnerà tantissimo e sarà felice".

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