Milan-Como a Perth non è una novità: la Supercoppa nel 2002 si giocava a Tripoli

"Si giocherà a Perth l'8 febbraio come da programmi". L'annuncio di Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, portano a diverse domande. La prima è chiaramente "perché farlo", se non solamente per soldi. Un qualcosa di mutuato dalla NBA che qualche volta si trova in Europa (a Parigi, per esempio) ma che universalmente ha tutt'altro sapore. Perché il basket europeo è in subordine rispetto a quello statunitense, almeno nelle idee degli appassionati. C'è l'Eurolega che è decisamente godibili ma non ha lo stesso palcoscenico né fa lo stesso rumore. Giocare in Australia aiuterà il calcio italiano? Questo non è francamente dato sapere, perché dopo venti e passa anni di Supercoppe itineranti in giro per il Mondo (nel 2002 si giocò a Tripoli, nel 2003 nello stadio dei New York Giants e via discorrendo) sembra che non abbia portato a grandi sviluppi. Sembra una operazione di marketing nemmeno troppo innovativa, sperare di allargare la fanbase senza troppo sforzo, portando il calcio in città, come potrebbe fare un circo. Del resto gli atleti devono garantire uno spettacolo. E poco importa se con la miriade di partite che si gioca sempre di più è anche difficile offrire qualcosa di estremamente bello, tecnicamente e atleticamente. Tantissimi infortuni, tantissimi soldi, poche realistiche novità.