Rabiot e il rapporto con Allegri: "Mi capisce, anche senza parlare. E questo non capita con tutti"
"Qui mi sono trovato bene subito: abbiamo fatto finora un bel percorso in campionato e spero di continuare così a livello personale e di squadra". Parole di Adrien Rabiot, che in una lunga intervista a Sky Sport tocca tantissimi temi fra attualità, amarcord e prospettive future. "Se mi aspettavo già di essere a questo buon punto in campionato? All'inizio non lo sapevo con precisione, perché c'erano tanti nuovi giocatori. Oggi vedo la squadra lavorare bene, abbiamo seguito da subito il lavoro che chiedeva il mister. Poi secondo me avremmo potuto fare qualche punto in più, anche se è difficile giocare tutte le partite allo stesso livello e su questo dobbiamo lavorare".
Allegri più di un tecnico. "Secondo me la cosa che ha cambiato il Milan dall'anno scorso a quest'anno non è un giocatore, non è la squadra, ma è proprio l'allenatore con il suo staff. Conosciamo tutti Allegri: è bravo, è molto importante per una squadra avere un allenatore così bravo a livello sia di calcio, sia umano. Sappiamo che il calcio non è solo una questione di gambe e questo il mister l'ha capito da tanto. È vero, con lui c'è un rapporto diverso: mi ha parlato da subito molto, mi ha aiutato a livello della mentalità. Lui mi capisce, a volte anche senza parlarci. E questo non capita con tutti".
Com'è giocare in casa a San Siro? "La tifoseria del Milan è stupenda, a me piace giocare in questo ambiente e per questo dobbiamo essere consapevoli di tutto quello che c'è intorno a noi. Lo dobbiamo avere in testa ogni volta che entriamo in campo, sia a San Siro sia quando giochiamo in altri stadi".
Quando eri piccolo è vero che c'era stata l'ipotesi di venire a giocare con il Milan? “Sì, è vero. Non mi ricordo esattamente la stagione, ma ci siamo parlati senza trovare l’accordo”.
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