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Tifosi a Euro2020? Qui Londra: “Le coppe e lo snooker test importanti”
Entro il 7 aprile la UEFA chiede rassicurazioni sugli stadi aperti per gli Europei. TMW viaggia nelle 12 città di Euro2020 per capire a che punto siamo.
London Calling. Da tutti i punti di vista, in questo caso gli Europei. La capitale inglese è già la città, tra le dodici coinvolte da EURO2020, che ospiterà il maggior numero di partite, a partire dall’intera Final Four. Ma il governo guidato di Boris Johnson è anche quello che, rispetto alle richieste della UEFA, sembra più pronto ad andare oltre. Come noto, entro il 7 aprile le nazioni ospitanti gli Europei dovranno dare garanzie sotto questo punto di vista e anche comunicare l’affluenza che ritengono di poter assicurare (sono comunque esclusi i tifosi stranieri). A Wembley non c’è davvero problema.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo Amuso, corrispondente da Londra per l’Ansa: “In senso assoluto penso che nessuno possa ancora dare garanzie. Ma di sicuro ci saranno presto degli appuntamenti importanti: le semifinali di FA CUP e anche il campionato mondiale di snooker, in programma da metà aprile in poi, saranno utilizzati come test per verificare un progressivo rientro dei tifosi negli stadi. Per la finale di League Cup è già stato annunciato che a Wembley ci saranno i tifosi, mentre per le due semifinali di quest’ultima competizione saranno previsti i lavoratori locali. Sono gli eventi scelti come test, prossimamente ne saranno aggiunti degli altri”.
Come sarà gestito il flusso dei tifosi?
“Si valuterà l’opportunità di condizionare l’ingresso a passaporto vaccinale, al test negativo o all’essersi sottoposti a vaccino. L’intenzione di Downing Street è non solo quella di consentire il rientro negli stadi ma anche di allargare il numero di partite che verranno disputate a Londra. Ci sono le strutture e c’è un piano vaccinale che corre”.
Quindi Londra sarebbe disponibile, in caso di ritiro di altre sedi, ad accogliere più partite?
“Esatto, assolutamente. Ha già fatto sapere un mese fa che è disposta a ospitare anche tutte le partite. A metà aprile credo ci sarà un rallentamento nella campagna di vaccinazioni: l’obiettivo era che entro metà giugno tutta la popolazione avesse ricevuto almeno la prima dose e magari questa scadenza sarà posticipata. Ma non di molto e l’Inghilterra è comunque molto avanti sotto questo profilo”.
In Italia la FIGC punta molto sull’app Mitiga. In Inghilterra?
“Cè un ramo del ministero degli interni che sta sviluppando un’app che servirà per il passaporto vaccinale. Bisogna capire se in essa verranno inseriti anche i test, sfruttando un altro pilastro della campagna anti-Covid. Si parla tanto dei vaccini, ma non dimentichiamo che qui ogni giorno vengono processi circa 1,2 milioni di tamponi”.
Ne abbiamo parlato con Lorenzo Amuso, corrispondente da Londra per l’Ansa: “In senso assoluto penso che nessuno possa ancora dare garanzie. Ma di sicuro ci saranno presto degli appuntamenti importanti: le semifinali di FA CUP e anche il campionato mondiale di snooker, in programma da metà aprile in poi, saranno utilizzati come test per verificare un progressivo rientro dei tifosi negli stadi. Per la finale di League Cup è già stato annunciato che a Wembley ci saranno i tifosi, mentre per le due semifinali di quest’ultima competizione saranno previsti i lavoratori locali. Sono gli eventi scelti come test, prossimamente ne saranno aggiunti degli altri”.
Come sarà gestito il flusso dei tifosi?
“Si valuterà l’opportunità di condizionare l’ingresso a passaporto vaccinale, al test negativo o all’essersi sottoposti a vaccino. L’intenzione di Downing Street è non solo quella di consentire il rientro negli stadi ma anche di allargare il numero di partite che verranno disputate a Londra. Ci sono le strutture e c’è un piano vaccinale che corre”.
Quindi Londra sarebbe disponibile, in caso di ritiro di altre sedi, ad accogliere più partite?
“Esatto, assolutamente. Ha già fatto sapere un mese fa che è disposta a ospitare anche tutte le partite. A metà aprile credo ci sarà un rallentamento nella campagna di vaccinazioni: l’obiettivo era che entro metà giugno tutta la popolazione avesse ricevuto almeno la prima dose e magari questa scadenza sarà posticipata. Ma non di molto e l’Inghilterra è comunque molto avanti sotto questo profilo”.
In Italia la FIGC punta molto sull’app Mitiga. In Inghilterra?
“Cè un ramo del ministero degli interni che sta sviluppando un’app che servirà per il passaporto vaccinale. Bisogna capire se in essa verranno inseriti anche i test, sfruttando un altro pilastro della campagna anti-Covid. Si parla tanto dei vaccini, ma non dimentichiamo che qui ogni giorno vengono processi circa 1,2 milioni di tamponi”.
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