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FOCUS TMW - Juventus, tanto c'è chi ripiana. E la Superlega non serve a nienteTUTTO mercato WEB
lunedì 15 novembre 2021, 15:45Serie A
di Andrea Losapio

FOCUS TMW - Juventus, tanto c'è chi ripiana. E la Superlega non serve a niente

Il classico viaggio di novembre nei bilanci dei club di TuttoMercatoWeb deve fare ancora i conti con il Coronavirus, più che nella passata stagione. Perché se un anno fa non sapevamo bene a che punto fosse la notte, con molti crediti sparsi sull'anno successivo perché la Serie A non era ancora finita al 30 giugno, dall'altro non c'era certezza del Fair Play Finanziario, che accorperà sia il 2020 che il 2021. Il calcio italiano è malato, più di quanto fosse un anno fa, sia per una questione di stadi, sia per le plusvalenze

JUVENTUS

Dopo nove anni al vertice, la Juventus ha conosciuto l'onta della sconfitta - o meglio, del quarto posto in classifica - ma paradossalmente può essere felice e ringraziare per quel che è successo. Perché se il Napoli avesse vinto a Verona, il bilancio 2022 dei bianconeri sarebbe stato ancora più in rosso di quanto non sarà. Intanto quello appena concluso dice -209,9 milioni di euro, una enormità per chi solamente qualche anno fa inanellava buoni risultati una stagione dietro l'altra. "L'esercizio è stato significativamente penalizzato dal perdurare dell'emergenza sanitaria connessa alla pandemia", spiega il bilancio bianconero.

I diritti televisivi
È incredibile notare come, nonostante il fatturato della Juventus sia il più alto della Serie A, i diritti televisivi influiscano comunque per più del 50%. Sono ben 253,3 milioni di euro (su 480), in aumento di 68,5 rispetto all'anno prima. Attenzione però perché ben 63 sono dell'anno precedente: depurando questo dato si comprende come i diritti tv sarebbero intorno ai 185 milioni e il risultato della stagione comunque molto poco soddisfacente, visto che comunque il buco è stato incredibile. Quindi in questa stagione la Juve è stata teledipendente più che altro perché non sono arrivati guadagni dal match-day.

I costi
Sono fuori controllo. A partire dal personale tesserato, che ora è il 65,4% dei costi che ammontano a 298,2 milioni. I servizi esterni pesano per 63,8 milioni, gli oneri da gestione dei diritti calciatori valgono per 37,3 e gli stipendi per altro personale contano per 24,7 milioni. Al netto degli ammortamenti, la Juventus ha 449,3 milioni di costi, di fatto più il 100% del fatturato al netto delle cessioni. Una cifra astronomica.


Perdita anno su anno
Il botteghino ha sicuramente avuto un ruolo in questa perdita ingente da parte dei bianconeri, perché sono quasi 50 i milioni che venivano ricavati da stadio e matchday. C'è però una rilevante componente nelle plusvalenze: 128,8 milioni in meno, questo perché la Juve non ha potuto vendere semplicemente perché nessuno poteva permettersi di comprare. E già quel che è successo fra Arthur e Pjanic può sembrare una mossa adatta per contenere il rosso, ma non lo è sul lungo periodo perché gli ammortamenti vanno divisi sugli anni di contratto, le cessioni sul singolo bilancio.

Bene le sponsorizzazioni
La realtà è che, al netto di quanto dice Andrea Agnelli, le sponsorizzazioni sono in aumento e va a compensare il calo dei ricavi dei negozi fisici, costretti a chiudere per lungo tempo. Anche l'e-commerce va bene, così come la pubblicità. La realtà è che sostanzialmente la pandemia ha tolto il botteghino, problema più che vero, ma anche e soprattutto le plusvalenze con le quali la Juventus metteva a posto i bilanci, compromettendo gli anni successivi in caso di scambi come per quello con il Barcellona. La Juventus non è mai stata autosufficiente da quando sono esplosi i costi, cioè da Ronaldo in poi. Può capitare e può essere un errore manageriale, ma non è con nuove competizioni che ci sarebbe una inversione di rotta.

La Superlega e un ammortamento da 177,3 milioni
Permetterebbe a club già ricchi di essere ulteriormente più ricchi. Perché se è vero che la Juventus è nettamente la squadra che sta ricevendo di più in diritti televisivi, sia domestici che esteri, dall'altro ha spese senza alcun parametro per il nostro calcio. La Juve è arrivata due volte in finale di Champions con squadre che costavano nettamente meno, con pochissime plusvalenze (vere o fittizie) ma con un progetto tecnico che attualmente non esiste. La Juventus paga un ammortamento annuo di 177,3, una cifra scandalosa per i vari De Ligt, Kulusevski, Ronaldo, Arthur e compagnia. Si può vincere e si può perdere, ma dare la colpa al sistema nazionale per un'incapacità di mantenere i costi al livello di galleggiamento, con o senza pandemia, non è accettabile. Anche perché con la pandemia non sarebbe cambiato niente: 42 milioni di differenza di ticketing e qualche plusvalenza qui e là, pronta per essere legata agli anni successivi.

Tanto c'è chi ripiana
In un'ottica Fair Play Finanziario, la Juventus è già al livello delle grandi società del continente. Perché erano stati immessi 300 milioni a fine 2019, ora ci sarà un aumento di 400. La verità è che senza Exor i bianconeri post Ronaldo non hanno nessuna possibilità di essere sostenibili. Forse sarebbe meglio frenare e vedere come rimettere in carreggiata un progetto iper virtuoso, con nove Scudetti di fila, ma anche con molte criticità economiche.