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…con Mauro Meluso
Reduce da un viaggio in Brasile, Mauro Meluso, ex direttore sportivo dello Spezia, è pronto a tornare in pista. In attesa della chiamata giusta il dirigente protagonista della grande salvezza della squadra ligure l’anno scorso, ha preso appunti. Pronto a scovare nuovi talenti. “Ero già stato in Brasile poco prima del lockdown, era novembre 2019. Lavoravo ancora al Lecce, tra i tanti calciatori visti c’era Leo Sena che poi ho portato allo Spezia. Sulla scia di questa esperienza ho pensato di tornare per vedere altri profili”, spiega Meluso a Tuttomercatoweb.
Che partite ha visto?
“Ho visto squadre importanti come il Flamengo e il Corinthians ma anche serie inferiori ed è li che si vedono elementi interessanti”.
Ha adocchiato alcuni talenti?
“Si. Ma sono informazioni che tengo per me. Ho fatto un viaggio per guardare potenziali obiettivi per quando tornerò a lavorare. Ho visto sei-sette profili di alto livello”.
Chi arriva dall’estero deve anche ambientarsi. Altrimenti rischia di fare come Paqueta che al Milan non si è imposto e oggi brilla in Francia.
L’ambientamento è fondamentale. Faccio due esempi: allo Spezia Estevez si è ambientato subito, Leo Sena ci ha messo un po’. L’argentino è un po’ più simile all’europeo; il brasiliano ha bisogno di più tempo”.
Non è brasiliano, ma che talento Saponara…
“L’ho portato sia a Lecce che La Spezia. Chisoli si è imposto e ha seguito le mie direttive riuscendo a prendere il ragazzo quando stava per sfumare. C’erano i presupposti per tenerlo, avevo anche parlato con lui. Poi sono andato via. Saponara è maturato tanto, sta facendo cose straordinarie. Ricordo che appena arrivato allo Spezia fece un gol straordinario all’Olimpico. Italiano gli ha dato fiducia, ma Riccardo ha un talento fuori dal normale”.
Recentemente s’è giocata Frosinone-Lecce, lei è doppio ex…
“Ero appena tornato dal Brasile e ho avuto modo di vederla. Si giocheranno entrambe la A fino alla fine. Ho un ricordo indelebile del Presidente Stirpe, una persona di grandi valori umani. Sono rimasto molto legato a lui e gli faccio un grande in bocca al lupo”.
Che partite ha visto?
“Ho visto squadre importanti come il Flamengo e il Corinthians ma anche serie inferiori ed è li che si vedono elementi interessanti”.
Ha adocchiato alcuni talenti?
“Si. Ma sono informazioni che tengo per me. Ho fatto un viaggio per guardare potenziali obiettivi per quando tornerò a lavorare. Ho visto sei-sette profili di alto livello”.
Chi arriva dall’estero deve anche ambientarsi. Altrimenti rischia di fare come Paqueta che al Milan non si è imposto e oggi brilla in Francia.
L’ambientamento è fondamentale. Faccio due esempi: allo Spezia Estevez si è ambientato subito, Leo Sena ci ha messo un po’. L’argentino è un po’ più simile all’europeo; il brasiliano ha bisogno di più tempo”.
Non è brasiliano, ma che talento Saponara…
“L’ho portato sia a Lecce che La Spezia. Chisoli si è imposto e ha seguito le mie direttive riuscendo a prendere il ragazzo quando stava per sfumare. C’erano i presupposti per tenerlo, avevo anche parlato con lui. Poi sono andato via. Saponara è maturato tanto, sta facendo cose straordinarie. Ricordo che appena arrivato allo Spezia fece un gol straordinario all’Olimpico. Italiano gli ha dato fiducia, ma Riccardo ha un talento fuori dal normale”.
Recentemente s’è giocata Frosinone-Lecce, lei è doppio ex…
“Ero appena tornato dal Brasile e ho avuto modo di vederla. Si giocheranno entrambe la A fino alla fine. Ho un ricordo indelebile del Presidente Stirpe, una persona di grandi valori umani. Sono rimasto molto legato a lui e gli faccio un grande in bocca al lupo”.
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