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Udinese, Gotti e i problemi in attacco: "Non siamo ancora riusciti ad utilizzare la nostra qualità"
Nel dopo-gara di Udinese-Genoa, il tecnico dei friulani Luca Gotti ha fornito la sua analisi del match ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue dichiarazioni.
Manca sempre qualcosa là davanti: che analisi fa di questa partita?
"La partita è stata giocata con grande intensità da parte di entrambe le squadre, questo penalizza molto la qualità del palleggio. Nel primo tempo abbiamo lasciato troppo la palla al Genoa, li abbiamo lasciati respirare un po' di più, abbiamo preso paura su un lancio lungo e su un duello vinto al limite della nostra area. Nella ripresa abbiamo alzato la pressione, cercando di utilizzare tutte le caratteristiche abbiamo in rosa vicino all'area. Mi spiace per Udogie, che compie diciannove anni e aveva fatto un bel gesto tecnico: nella sua testa secondo me voleva festeggiare il suo compleanno con il primo gol in Serie A".
Cosa serve per migliorare la produzione offensiva?
"Bisogna lavorare. Nella rifinitura spesso sbagliamo le scelte. Teniamo il campo con grande intensità, cerchiamo di concedere poco e di essere aggressivi. Negli ultimi trenta metri non siamo ancora riusciti ad utilizzare bene la qualità che abbiamo".
Deulofeu e Pussetto si sono trovati in difficoltà?
"Pussetto di sicuro ha bisogno di spazi, Deulofeu di isolare l'uno contro uno. È chiaro che limitando gli spazi loro diventano meno pericolosi, pur agendo più vicini alla porta avversaria. Ricordo un controllo sbagliato di Pussetto che era un'occasione molto importante, per non parlare del palo di Beto".
L'assistman più prolifico della squadra ha un solo assist. Il contributo può arrivare anche dal centrocampo?
"Nei due anni precedenti avevamo il problema della realizzazione per caratteristiche dei giocatori e per una serie di cose che sono successe, legate agli infortuni. L'uomo che ha le caratteristiche per essere più importante in questa rosa è quello che ci è venuto a mancare nel primo tempo (Pereyra, ndr). Una qualità analoga l'ha Samardzic, che deve però fare il suo percorso: pian piano cerchiamo di far fruttare le caratteristiche dei singoli".
È possibile immaginare un'Udinese con Samardzic e Pereira dietro a Beto?
"Questa può essere un'opzione, ma quest'anno abbiamo a disposizione un numero di attaccanti cospicuo, con caratteristiche diverse tra loro che dobbiamo far combaciare. Le occasioni in tutte le partite le abbiamo: a Torino perdiamo con tre attaccanti puri e Pereyra in mezzo al campo, e io sono stato massacrato per questo. Bisogna trovare di volta in volta la chiave giusta per la partita che si va ad affrontare".
Manca sempre qualcosa là davanti: che analisi fa di questa partita?
"La partita è stata giocata con grande intensità da parte di entrambe le squadre, questo penalizza molto la qualità del palleggio. Nel primo tempo abbiamo lasciato troppo la palla al Genoa, li abbiamo lasciati respirare un po' di più, abbiamo preso paura su un lancio lungo e su un duello vinto al limite della nostra area. Nella ripresa abbiamo alzato la pressione, cercando di utilizzare tutte le caratteristiche abbiamo in rosa vicino all'area. Mi spiace per Udogie, che compie diciannove anni e aveva fatto un bel gesto tecnico: nella sua testa secondo me voleva festeggiare il suo compleanno con il primo gol in Serie A".
Cosa serve per migliorare la produzione offensiva?
"Bisogna lavorare. Nella rifinitura spesso sbagliamo le scelte. Teniamo il campo con grande intensità, cerchiamo di concedere poco e di essere aggressivi. Negli ultimi trenta metri non siamo ancora riusciti ad utilizzare bene la qualità che abbiamo".
Deulofeu e Pussetto si sono trovati in difficoltà?
"Pussetto di sicuro ha bisogno di spazi, Deulofeu di isolare l'uno contro uno. È chiaro che limitando gli spazi loro diventano meno pericolosi, pur agendo più vicini alla porta avversaria. Ricordo un controllo sbagliato di Pussetto che era un'occasione molto importante, per non parlare del palo di Beto".
L'assistman più prolifico della squadra ha un solo assist. Il contributo può arrivare anche dal centrocampo?
"Nei due anni precedenti avevamo il problema della realizzazione per caratteristiche dei giocatori e per una serie di cose che sono successe, legate agli infortuni. L'uomo che ha le caratteristiche per essere più importante in questa rosa è quello che ci è venuto a mancare nel primo tempo (Pereyra, ndr). Una qualità analoga l'ha Samardzic, che deve però fare il suo percorso: pian piano cerchiamo di far fruttare le caratteristiche dei singoli".
È possibile immaginare un'Udinese con Samardzic e Pereira dietro a Beto?
"Questa può essere un'opzione, ma quest'anno abbiamo a disposizione un numero di attaccanti cospicuo, con caratteristiche diverse tra loro che dobbiamo far combaciare. Le occasioni in tutte le partite le abbiamo: a Torino perdiamo con tre attaccanti puri e Pereyra in mezzo al campo, e io sono stato massacrato per questo. Bisogna trovare di volta in volta la chiave giusta per la partita che si va ad affrontare".
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