
Calcagno: "Serie A a 18 squadre? Si occuperebbero gli slot in un altro modo"
A seguito delle accuse di Maurizio Sarri alle istituzioni, ree di spremere i giocatori a seguito di un calendario pieno di impegni. In merito il presidente do Assocalciatori, Umberto Calcagno, ha parlato a Radio Sportiva. Circa la possibilità di ridurre le squadre di Serie A risponde così:
“Non è un'idea che si può mettere in campo. Se passassimo in A da 20 a 18, quelli slot verrebbero occupati da altro. Il problema non è il numero delle squadre di A, dobbiamo capire se c'è un numero massimo di partite, come chi ci dice chi studia il nostro mondo. Se c'è un numero massimo di minutaggio”.
Con la nuova Champions il calendario sarà ancora più fitto.
“Avremo una prima fase di Champions di dieci gare e non di sei. È per questo che il calendario che si è adattato a non avere turni infrasettimanali in prospettiva di quel che sarà, ognuno occupa gli spazi rimasti liberi. Il valore economico, è chiaro, lo danno le grandi competizioni e nessuno vuole ostacolare la crescita del mondo ma serve salvaguardare la salute dei protagonisti”.
“Non è un'idea che si può mettere in campo. Se passassimo in A da 20 a 18, quelli slot verrebbero occupati da altro. Il problema non è il numero delle squadre di A, dobbiamo capire se c'è un numero massimo di partite, come chi ci dice chi studia il nostro mondo. Se c'è un numero massimo di minutaggio”.
Con la nuova Champions il calendario sarà ancora più fitto.
“Avremo una prima fase di Champions di dieci gare e non di sei. È per questo che il calendario che si è adattato a non avere turni infrasettimanali in prospettiva di quel che sarà, ognuno occupa gli spazi rimasti liberi. Il valore economico, è chiaro, lo danno le grandi competizioni e nessuno vuole ostacolare la crescita del mondo ma serve salvaguardare la salute dei protagonisti”.
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