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Un esordio da grande per il Sassuolo. E anche un mercato da grande, almeno fino a ora
E' tornato il campionato, finalmente (quanto ci era mancato). E' tornato anche il Sassuolo di De Zerbi e questo mese o poco più di sosta non sembra essere passato. Avevamo lasciato il Sasol all'ottavo posto della classifica, con la sconfitta interna, inutile ai fini della classifica, contro l'Udinese e lo abbiamo ritrovato contro il Cagliari del grande e amato ex Eusebio Di Francesco. Chi pensava che il Sassuolo potesse ottenere 15 punti nelle prime 5 partite visto il cammino sicuramente non proibitivo può riprendere l'attività di virologo degli ultimi mesi o anche l'attività di politico degli ultimi giorni.
La Serie A è un campionato strano e difficile e ci troviamo anche nell'anno più strano e difficile da quando è stato inventato il calcio. Poca preparazione, niente ritiro in montagna, pochissimi test, la Nazionale in mezzo alla preparazione, il mercato ancora aperto, il Coronavirus, meno di 1.000 tifosi allo stadio, Pirlo allenatore della Juve, Sandro Piccinini opinionista al Club con Fabio Caressa, Massimiliano Allegri a Ballando con le stelle, il Fulham che mette 15 milioni di euro sul piatto per Marlon. Insomma, lo avete capito: è un anno strano. Il Sassuolo però ha ripreso il cammino interrotto, macinando gioco. Ottimo primo tempo contro il Cagliari. E' mancata un po' di concretezza.
E' mancato Ciccio Caputo che aveva ancora le polveri bagnate, forse dal troppo champagne o dalla troppa birra stappata per la convocazione in Nazionale. Ma siamo solo all'inizio, ovvio! Il Sassuolo era apparso anche molto attento e solido dietro grazie anche al ritorno del Conte Vlad Chiriches, sempre più indispensabile, con lui si alza il livello, ma la solita distrazione difensiva (male Ferrari nell'occasione che si disinteressa dell'avversario, male anche Kyriakopoulos che non fa la diagonale, ma diamo merito agli avversari, ottima palla di Joao Pedro e gran movimento di Simeone) ha rischiato di far perdere la gara ai neroverdi. E' sembrata la classica gara beffa ma Bourabia ha tolto le castagne dal fuoco con un altro grande calcio di punizione, dopo quello 'inutuile' di Bergamo con l'Atalanta. Una grandissima squadra avrebbe vinto. Una piccola l'avrebbe persa. Il Sassuolo è una grande squadra e l'ha rimessa in carreggiata, pareggiandola. Quest'anno lo step, visto l'inserimento dei bonus Europa League e Champions, dovrà essere diverso. La trasformazione in grande squadra c'è già stata. Il Sasol deve diventare grandissimo. Mercato permettendo. E anche sotto questo aspetto, sin qui, la società ha fatto un mercato da grande, trattenendo i vari Boga e Locatelli contesi da Napoli e Juve, Ferrari cercato dal Torino, Consigli cercato da Milan e Lazio e mandando in prestito, progettando già il futuro, i vari talenti Marchizza, Frattesi (e probabile stesso destino per Scamacca). Esatto: come una grande. Almeno sin qui.
La Serie A è un campionato strano e difficile e ci troviamo anche nell'anno più strano e difficile da quando è stato inventato il calcio. Poca preparazione, niente ritiro in montagna, pochissimi test, la Nazionale in mezzo alla preparazione, il mercato ancora aperto, il Coronavirus, meno di 1.000 tifosi allo stadio, Pirlo allenatore della Juve, Sandro Piccinini opinionista al Club con Fabio Caressa, Massimiliano Allegri a Ballando con le stelle, il Fulham che mette 15 milioni di euro sul piatto per Marlon. Insomma, lo avete capito: è un anno strano. Il Sassuolo però ha ripreso il cammino interrotto, macinando gioco. Ottimo primo tempo contro il Cagliari. E' mancata un po' di concretezza.
E' mancato Ciccio Caputo che aveva ancora le polveri bagnate, forse dal troppo champagne o dalla troppa birra stappata per la convocazione in Nazionale. Ma siamo solo all'inizio, ovvio! Il Sassuolo era apparso anche molto attento e solido dietro grazie anche al ritorno del Conte Vlad Chiriches, sempre più indispensabile, con lui si alza il livello, ma la solita distrazione difensiva (male Ferrari nell'occasione che si disinteressa dell'avversario, male anche Kyriakopoulos che non fa la diagonale, ma diamo merito agli avversari, ottima palla di Joao Pedro e gran movimento di Simeone) ha rischiato di far perdere la gara ai neroverdi. E' sembrata la classica gara beffa ma Bourabia ha tolto le castagne dal fuoco con un altro grande calcio di punizione, dopo quello 'inutuile' di Bergamo con l'Atalanta. Una grandissima squadra avrebbe vinto. Una piccola l'avrebbe persa. Il Sassuolo è una grande squadra e l'ha rimessa in carreggiata, pareggiandola. Quest'anno lo step, visto l'inserimento dei bonus Europa League e Champions, dovrà essere diverso. La trasformazione in grande squadra c'è già stata. Il Sasol deve diventare grandissimo. Mercato permettendo. E anche sotto questo aspetto, sin qui, la società ha fatto un mercato da grande, trattenendo i vari Boga e Locatelli contesi da Napoli e Juve, Ferrari cercato dal Torino, Consigli cercato da Milan e Lazio e mandando in prestito, progettando già il futuro, i vari talenti Marchizza, Frattesi (e probabile stesso destino per Scamacca). Esatto: come una grande. Almeno sin qui.
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