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Gasperini come Ringo Starr nella corsa scudetto. E mercoledì si canta 'Yellow Submarine'
Liverpool non rientra minimamente nelle considerazioni, ma i riferimenti ai Beatles si trovano ovunque negli ultimi quattro giorni in casa Atalanta. Il primo è tutto per Gian Piero Gasperini, il Ringo Starr della corsa scudetto: il batterista un po' in ombra davanti a Napoli, Inter e Milan, ma che per il momento è lì sul palco tricolore a contendersi un titolo che sembrava impossibile qualche anno fa. E negli ultimi giorni è anche cambiato l'atteggiamento del tecnico, meno imbronciato quando si parla di voli pindarici. Processo naturale dopo una vittoria rocambolesca come quella del Maradona.
Gasp come Ringo Starr, ma l’Atalanta ora fa paura
L'incipit di Napoli-Atalanta ha dimostrato la condizione fisica di una squadra che ha tenuto botta nel momento peggiore, quando gli infortuni hanno dimezzato la rosa. L'altalena di emozioni e la reazione di rabbia dopo aver sprecato il gol del raddoppio sono la sintesi perfetta di una squadra che non rinuncia mai ad esprimere il proprio credo sul rettangolo verde, una sorta di religione laica. Anzi una mania, come quella che i Fab Four avevano scatenato negli anni d'oro: giocare e affondare, cercare di dettare quel ritmo incessante e martellare costantemente i suoi. Caratteristiche del Gasp, ma anche compiti di un batterista come Ringo Starr: la figura poi è la stessa, con una squadra che cerca di salire sul palco nonostante la poca considerazione rispetto alle compagini accreditate per il successo finale.
Mercoledì la finale: nerazzurri in gara con 'Yellow Submarine'
Tra Beatles e similitudini un pochino azzardate con musica e football, il calendario come al solito ci mette lo zampino. Mercoledì l'Atalanta si giocherà il tutto per tutto contro il Villarreal, diventato il Submarino Amarillo grazie al successo degli spagnoli e di una canzone iconica scritta e interpretata dai quattro di Liverpool.
Il risultato per poter andare avanti è uno soltanto, serve vincere davanti al proprio pubblico per poter confezionare un altro piccolo capolavoro targato Gasp. Serve spensieratezza e voglia di divertire, come quel motivetto tanto semplice ma rimasto impresso nella memoria collettiva a distanza di cinquant'anni.
Gasp come Ringo Starr, ma l’Atalanta ora fa paura
L'incipit di Napoli-Atalanta ha dimostrato la condizione fisica di una squadra che ha tenuto botta nel momento peggiore, quando gli infortuni hanno dimezzato la rosa. L'altalena di emozioni e la reazione di rabbia dopo aver sprecato il gol del raddoppio sono la sintesi perfetta di una squadra che non rinuncia mai ad esprimere il proprio credo sul rettangolo verde, una sorta di religione laica. Anzi una mania, come quella che i Fab Four avevano scatenato negli anni d'oro: giocare e affondare, cercare di dettare quel ritmo incessante e martellare costantemente i suoi. Caratteristiche del Gasp, ma anche compiti di un batterista come Ringo Starr: la figura poi è la stessa, con una squadra che cerca di salire sul palco nonostante la poca considerazione rispetto alle compagini accreditate per il successo finale.
Mercoledì la finale: nerazzurri in gara con 'Yellow Submarine'
Tra Beatles e similitudini un pochino azzardate con musica e football, il calendario come al solito ci mette lo zampino. Mercoledì l'Atalanta si giocherà il tutto per tutto contro il Villarreal, diventato il Submarino Amarillo grazie al successo degli spagnoli e di una canzone iconica scritta e interpretata dai quattro di Liverpool.
Il risultato per poter andare avanti è uno soltanto, serve vincere davanti al proprio pubblico per poter confezionare un altro piccolo capolavoro targato Gasp. Serve spensieratezza e voglia di divertire, come quel motivetto tanto semplice ma rimasto impresso nella memoria collettiva a distanza di cinquant'anni.
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