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Nell'era dei fondi d'investimento c'è un Presidente che non sta più sbagliando una mossa. Il Capolavoro di Aurelio De Laurentiis: dalla conferma di Conte al CR7 dei centrocampisti. E il cinema è solo all'inizio...TUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:00Editoriale
di Marco Conterio

Nell'era dei fondi d'investimento c'è un Presidente che non sta più sbagliando una mossa. Il Capolavoro di Aurelio De Laurentiis: dalla conferma di Conte al CR7 dei centrocampisti. E il cinema è solo all'inizio...

Nell'era dei fondi d'investimento, potenti ma distanti, ricchi ma algidi, c'è un Presidente di una società di calcio in Italia che non sta sbagliando più una mossa. Proprio perché inciampando s'impara a non cadere più, Aurelio De Laurentiis ha capito che può prendersi le prime inquadrature nelle notti degli Oscar ma non ha bisogno di quelle dei quotidiani d'ogni giorno. Il presenzialismo e il presidenzialismo dell'anno dopo lo Scudetto di Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli, dove si era piazzato dopo ogni ciak quotidiano, sono state questioni che poi hanno portato il Napoli, complici anche scelte sbagliatissime in panchina, a crollare. Fuori dalle Coppe, fuori da tutto. Così ha imparato la lezione, inciampando, quasi franando. Antonio Conte e Giovanni Manna, dei nuovi Spalletti e Giuntoli. E da lì è ripartito, la festa Scudetto dopo la vittoria all'ultima di campionato è stata l'esplosione d'ogni sentimento ed emozione napoletana nella sua massima espressione.

In un calcio freddo e lontano, ADL ha scelto il cinema. Da regista, dietro le telecamere, ma pronto a mostrarsi nei momenti giusti. Opportuni. Nessuna polemica (o quasi), nessuna dichiarazione roboante. A ciascuno il suo, saggio Sciascia, e pure Aurelio. Manna a tirare le fila del progetto, a unire tutti i puntini. Maurizio Micheli coi suoi preziosi contatti internazionali a gestire lo scouting e scovare occasioni, ad aprire piste come quella di De Bruyne. Antonio Conte come condottiero, uomo che trascina ma pure da frenare. Tutti caratteri dirompenti ma in una miscela che funziona. Vuoi mettere, in un calcio computerizzato? Evviva l'algoritmo finché il processo aiuta il progetto. Però è chiaro che difficilmente ogni tifoso dell'Inter conosca volti, voci e carattere degli alti quadri di Oaktree. Da quanto tempo non si vede alle nostre latitudini Gerry Cardinale? E a proposito di proprietà distanti, sicuri che ogni tifoso della Roma riconosca la voce dei Friedkin? Che quelli del Verona sappiano a menadito riconoscere la furia, o la gioia, o le emozioni di quelli di Presidio?


Il Cinema di Aurelio De Laurentiis è solo all'inizio. Confermare Conte, riuscire a riprenderlo nonostante (quasi) tutte le anime della Juventus fossero convinte di prenderlo e di riaverlo. Convincerlo con Napoli e con il piano d'investimento. Regalargli Kevin de Bruyne, uno dei centrocampisti più forti del secolo, il Cristiano Ronaldo delle mezzali. Un colpo pazzesco, per portata e meraviglia. Ha ancora anni di carriera davanti e può essere un fattore Champions per Conte. Il cinema è solo all'inizio: a gennaio, ADL aveva promesso al tecnico (furioso, all'epoca) che avrebbe reinvestito tutto in estate. I soldi di Kvaratskhelia e poi quelli di Osimhen, che arriveranno, tempo al tempo, in Turchia hanno di che spendere, altrimenti la Juventus... E così sarà. Sicché tutti colpi graditi all'allenatore: Musah, Lucca, ma pure un grande difensore centrale, un altro centrocampista. Poche cessioni, rosa allargata, il Napoli che stavolta vuole partire allo scoperto. In pole position. Davanti a tutti.