
Dagli anni alla Juve all'approdo alla Carrarese, con un occhio sul Napoli: Hasa si racconta
Un gol, il primo con la maglia della Carrarese, e una vittoria netta degli apuani sulla Juve Stabia: sicuramente una domenica molto positiva quella che si è vissuta in casa azzurra, e una domenica altrettanto positiva quella vissuta dal centrocampista Luis Hasa.
Che ha raccontato le emozioni di quei novanta minuti in un'intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com: "Quella trascorsa è stata una domenica molto positiva, e sono molto contento perché la vittoria casalinga ci mancava da un po', davanti ai nostri tifosi, nel nostro stadio ha tutto un altro sapore, e son contento anche per gol, ma soprattutto per i tre punti che sono importanti. Però piedi per terra, continuiamo a lavorare il più possibile, perché il campionato è ancora lungo".
Chiudere con una vittoria prima della sosta, però, è sicuramente positivo.
"Certo, un successo lascia tutti più sereni, la testa non è pesante e si lavora meglio, ma senza mai mollare: non si può abbassare livello di attenzione, sarebbe quello un grosso errore".
Sei arrivato a Carrara in estate dal Napoli, dopo una stagione che non ti ha visto troppo impiegato: come è stato il tuo impatto con la piazza e con la Serie B?
"Era un po' che non giocavo, e mi mancava ritmo partita, ma mi sono inserito bene nella squadra, ci sono molti ragazzi giovani con i quali è stato semplice integrarsi, e anche il mister mi ha dato una mano. Voglio tornare al meglio, anche per dare un sostanziale contributo alla Carrarese, in un campionato difficile come la Serie B: mi avevano detto che non è un torneo facile, e ho avuto modo di vederlo. Non si sa mai come vanno a finire le gare, ma noi diamo sempre del nostro meglio"
Accennavamo al Napoli, ma la tua carriera giovanile parte da un'altra big, la Juventus: quando è importante formarsi in club con una certa struttura?
"Un ragazzino, in un club come la Juve, non si forma solo calcisticamente, ma cresce tanto anche dal punto di vista personale. A Torino, poi, c'è stato anche modo di affrontare il campionato di Serie C, che mi ha permesso di affacciarmi al mondo dei grandi: è li che inizi a capire come funziona il calcio. Il salto dalla Primavera a una Serie C si sente, all'inizio non è semplice, la palla a esempio va giocata più veloce, ma maturi in fretta".
Il tuo riferimento è alla Juventus Next Gen, dove hai militato. Più in generale, vedi il progetto Seconde Squadre davvero funzionale per i giovani?
"Assolutamente sì. Con le Seconde Squadre puoi crescere senza uscire dal tuo ambiente, la società continua a crescerti con un filo conduttore e sei certo di avere spazio, oltre a una situazione solida, tutti aspetti positivi per crescere. È un bello step. L'anno in cui ho giocato io nella Next Gen, poi, abbiamo affrontato i playoff, altro ottimo step, e tutto quello che ho imparato mi è adesso utile per affrontare al meglio il campionato di Serie B".
Campionato dove sei arrivato in prestito, a dimostrazione che il Napoli crede in te. Annata di rivincita?
"Sì, posso definirla la stagione di riscatto, la voglia di dimostrare è tanta, ma chiaramente devo stare calmo e sereno pensando solo a lavorare al meglio. Solo il lavoro dà i risultati".
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