
De Winter sui 20 milioni di euro spesi dal Milan: "Hanno strappato un buon prezzo al Genoa"
Koni De Winter, nuovo difensore del Milan, ha concesso un'intervista a Nieuwsblad Sport per commentare il suo progressivo inserimento tra le fila rossonere. Queste le sue dichiarazioni: "Mi hanno pagato 20 milioni? Se si guardano le quotazioni del calciomercato degli ultimi anni, penso che il club rossonero abbia strappato un buon prezzo al Genoa".
Come si sente all'interno delle gerarchie del Milan?
"In questo momento sono un'alternativa ma non ho ancora lo status per avanzare richieste ad Allegri. Sono autocritico con me stesso e ho l'ambizione di diventare titolare, devo essere umile in questo momento e prima o poi arriverà la ricompensa".
Era subito entusiasta della scelta?
"Stiamo parlando del Milan, una delle squadre più grandi d’Europa. Da piccolo guardavo Ronaldinho giocare qui. Non vengo da una famiglia ossessionata dal calcio, non avevamo i canali a pagamento per seguire i campionati stranieri, ma ovviamente vedevo spesso il Milan in Champions League. Quel Milan faceva sognare, con Ronaldinho, Alexandre Pato e David Beckham. Quell’aura è rimasta".
Aveva alternative? Anche l’Inter si era fatta avanti.
"Quando arriva il Milan, non ci pensi due volte. Ma è vero, altre grandi squadre italiane si sono informate (anche il Napoli, ndr), così come club inglesi. C’era pure interesse dal Medio Oriente, con offerte molto ricche".
Riesce ancora a uscire tranquillo, ora che gioca per il Milan?
"I tifosi italiani sono infuocati negli stadi – mi piace quell’atmosfera aggressiva – ma fuori ti lasciano in pace. L’unico della squadra che scatenerebbe il caos in un ristorante è Luka Modrić. Ma d’altronde… quando sei così incredibilmente forte, è normale".
Ha condiviso lo spogliatoio con Cristiano Ronaldo alla Juventus. Pensa che Modrić sia ancora più forte?
"È difficile paragonarli: sono giocatori diversi, entrambi straordinari. Ma devo dire che Modrić mi ha davvero impressionato. Prima di tutto per la sua intelligenza calcistica: vede il gioco in modo diverso, più veloce. E poi ha piedi geniali. Anche fuori dal campo è un grande: umile, non si mette mai sopra gli altri, eppure ha un palmarès folle (un Pallone d’Oro e sei Champions League, ndr). E non si lamenta mai, nemmeno quando bisogna correre. Se lui non si lamenta, perché dovrebbe farlo qualcun altro?".
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